Mantini passi ai fatti
Cup e Assoprofessioni incalzano il relatore: subito la legge quadro sulla professioni. Lapet partire da Mastella
L'ipotesi di una legge quadro per riformare le professioni viene vista con estremo favore dal Cup, ''ma è bene ricordare che finora si tratta soltanto di una promessa, anche se espressa dall'onorevole Mantini (Dl) di fronte al vicepremier Francesco Rutelli”. È quanto ha osservato in un'audizione alla Camera sulla riforma delle professioni, il vicepresidente del Cup Roberto Orlandi. “Per questa ragione - ha chiarito Orlandi - l'iniziativa avviata dal Cup con la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare continuerà ad andare avanti, e questo perché la nostra è una vigilanza pacificamente armata. Il decreto legge Bersani - ha aggiunto Orlandi - ha preso le mosse utilizzando il consenso evidenziato dalla stampa, insieme alla Confindustria e ai sindacati. Non a caso - ha concluso - le liberalizzazioni del ministro per lo Sviluppo economico sono assolutamente tutte presunte”. Concorda sulla necessità di passare dalle promesse ai fatti Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, secondo il quale, ''una buona riforma serve ai cittadini, ai consumatori e agli stessi professionisti. La via della legge quadro per riformare l'ambito complesso delle professioni – ha spiegato Stella - mi sembra in assoluto la migliore. In questo senso il relatore di maggioranza del provvedimento, Pierluigi Mantini, sta operando per far quadrare il cerchio. In termini complessivi – ha aggiunto il presidente di Confprofessioni - è necessario ridisegnare in tempi brevi i ruoli degli ordini, le casse di previdenza e le associazioni sindacali. Senza dimenticare – ha rilevato - l'avvio di un riconoscimento delle professioni regolamentate con rilevanza socioeconomica, utilizzando quando è possibile politiche ad hoc per i professionisti, soprattutto nell'ambito della Legge Finanziaria, ad esempio con meccanismi di credito d'imposta, utili tra l'altro per favorire l'accesso dei giovani nelle professioni e per il varo di nuove società tra professionisti. E in questo ambito - ha concluso - potrebbero giocare un ruolo di rilievo anche le Regioni”. Una mezza apertura a una legge quadro senza deleghe in bianco a patto che il punto di partenza resti il ddl Mastella è arrivato dalla Lapet, l’associazione nazionale tributaristi. “Abbiamo già avuto modo - spiega il presidente Roberto Falcone - di esternare la nostra approvazione al relatore alla Camera del provvedimento, l'onorevole Pierluigi Mantini, ribadendo la fiducia e la stima nei confronti del governo in relazione alla riforma delle professioni e al metodo di concertazione adottato in proposito. Ma adesso – ha concluso - ci aspettiamo che la versione definitiva del testo unificato sia completata al piu' presto tenendo presente il ddl Mastella”.