Studi di settore nella bufera
Il problema domani all'attenzione del vertice di maggioranza
Gli sutdi di settori turbano la maggioranza. Il capogruppo dell'Udeur alla Camera, Mauro Fabris, che in vista del vertice di dell'Unione di domani chiede “una revisione degli studi di settore, che andranno prima o poi tolti di mezzo ripristinando il principio costituzionale che le tasse si pagano in base ai redditi prodotti e non in base a quelli presunti". È stata poi approvata dalla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, la risoluzione sugli Studi di Settore. Il documento impegna il governo a rispettare il protocollo d’intesa firmato il 14 dicembre scorso con le associazioni di commercio e di turismo ed a rendere sperimentali i nuovi indicatori di normalità economica introdotti dal governo. “La risoluzione dimostra l’attenzione della Commissione Finanze verso un tema di stretta attualità che coinvolge milioni di cittadini. La risoluzione sugli studi di settore – commenta il primo firmatario, Franco Ceccuzzi – ha già prodotto effetti positivi anche sull’azione di governo: accogliamo, in tal senso, con favore i contenuti della circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate che escludono penalizzazioni e vanno nella direzione di una stretta collaborazione fra i contribuenti onesti ed il Fisco. È necessario ottenere indicatori settoriali credibili, verosimili ed in linea con l’andamento congiunturale dell’economia ma è altrettanto auspicabile un dialogo costruttivo con le categorie interessate: proprio per questi motivi la Commissione Finanze ha deciso dalla prossima settimana di convocare in audizione le associazioni di commercio e turismo”. E una revisione profonda di tutta la materia è stata chiesta dalla Clacs-Cisl (Coordinamento lavoratori autonomi del commercio e dei servizi). In un documento si chiede al governo di ascoltare le richieste e gli appelli dei lavoratori autonomi per "rivedere radicalmente" gli studi di settore. Lo si legge in una nota dell'associazione. Clacs-Cisl ritiene "non infondate le posizioni di chi prospetta l'incostituzionalità della legge che ha costituito gli studi di settore". La segreteria del Clacs-Cisl, nel riconfermare la propria posizione di lotta all'evasione fiscale, "condivide la posizione del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, di costituire un alleanza tra tutti i lavoratori attivi (dipendenti e autonomi) che pagano le tasse".