No all’inciucio su ordinamento giudiziario
Oreste Dominioni (Ucpi): Mastella vuole appagare solo le istanze delle toghe
I penalisti sono pronti a ricorrere a un nuovo sciopero contro l'"inciucio" che in Parlamento si profila sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. Lo hanno anticipato gli stessi vertici dell'Unione delle Camere Penali, in una conferenza stampa convocata a Roma. Ad allarmare è soprattutto l'accordo bipartisan che si sta realizzando tra maggioranza e opposizione e che è ''calibrato su come disciplinare il cambio di funzioni tra giudici e pubblici ministeri''. Per questo nel mirino degli avvocati ci sono entrambi gli schieramenti: ''manifestiamo tutta la nostra contrarietà sia nei confronti della maggioranza che abbandona il programma che aveva presentato agli elettori,- ha detto il leader dei penalisti Oreste Dominioni - sia nei confronti dell'opposizione che mette da parte le sue posizioni, favorevoli alla separazione delle carriere, pur di assecondare i magistrati e evitare il loro sciopero”. A rincarare la dose con la Cdl è stato il segretario dell'Ucpi Renato Borzone: ''è il terzo tradimento di valori da parte di Berlusconi, dopo il sabotaggio del referendum e la mancata separazione delle carriere durante il governo di centro-destra. Ora dovrebbe spiegare questo inciucio agli elettori che l'hanno votato”. “Abbiamo deciso – prosegue Dominioni - di convocare una riunione, in una data successiva alla definizione dell'atteggiamento della commissione Giustizia del Senato sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, nella quale sarà comunicata l'adozione di ogni iniziativa di protesta e di contrasto del ddl Mastella, a cominciare dall'astensione dalle udienze. Sembra che l'ordinamento - ha proseguito Dominioni - sia un tema che attenga esclusivamente all'interesse e alla valutazione della magistratura". Un atteggiamento la cui responsabilità, secondo il presidente dell'Ucpi, è da addebitarsi principalmente all'acquiescenza del Guardasigilli Clemente Mastella nei confronti delle toghe: "Il ministro si fa portatore delle posizioni della magistratura presso la maggioranza, ma anche presso l'opposizione, nel tentativo di portare entrambi su una linea di 'appagamento', per usare un eufemismo, delle istanze dei togati".