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SCIOPERO AVVOCATI PENALISTI, ASTENSIONE AL 90%

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E da domani fino al 19 luglio l’avvocatura intera si astiene da tutte le udienze

Da oggi gli avvocati penalisti tornano a scioperare per sei giorni, fino al 21 luglio. I primi dati provenienti dalle varie sedi giudiziarie - informa l'Unione camere penali - parlano di un'astensione massiccia, superiore al 90%. Assicurata, in ogni caso, la celebrazione di processi con detenuti o per atti urgenti. Da parte dell'avvocatura - sottolinea l'Ucpi - c'è ''compattezza contro la mediocre riforma dell'ordinamento giudiziario'' approvata venerdì scorso dal Senato che ''mortifica il ruolo e la funzione dell'avvocato''. Domani, alla protesta dei penalisti si aggiungerà anche quella in campo civile e amministrativo proclamata dall'Oua l'organo di rappresentanza politica dell'avvocatura. (dal 17 al 19 luglio). ''Ci accusano di inflazionare lo sciopero? L'Anm ha inflazionato la minaccia di sciopero e, nonostante questo, ha ottenuto ciò che voleva. C'è qualcosa che non va'': e' un duro atto di accusa quello di Oreste Dominioni, il presidente dell'Unione camere penali. ''Sulla riforma dell'ordinamento - afferma - si è proceduto come se si trattasse di un contratto nazionale di lavoro: da una parte il governo datore di lavoro e dall'altra i magistrati, il primo debole e i secondi forti. L'Anm ha prima minacciato, poi indetto e infine revocato lo sciopero: e' un metodo molto grave che apre molti interrogativi sui rapporti tra politica e magistratura'', aggiunge Dominioni. I motivi della protesta dei penalisti sono da sempre di segno opposto a quelli delle 'toghe': se i primi chiedono la separazione delle carriere per assicurare il principio della terzietà del giudice, i secondi si sono battuti fino all'ultimo perché la distinzione delle funzioni tra giudici e pm fosse meno rigida. Il presidente dell' Ucpi accusa la maggioranza di centrosinistra di aver ''disatteso il programma elettorale nel punto in cui si affermava la necessità di una forte separazione delle funzioni''. Quanto poi al voto risolutore dei senatori a vita, Dominioni ritiene che ''una politica così debole finisce per dare forza a soggetti istituzionali, quali sono i senatori a vita, più di quanto essi stessi non vorrebbero''. Ma perché protestare, con ben sei giorni di sciopero, causando il rinvio di molte udienze e quindi un disagio per i cittadini, se e' scontata un'approvazione definitiva della riforma, senza modifiche, da parte della Camera, entro il 31 luglio? ''Sono convinto che questi giorni di sciopero non avranno alcuna incidenza sul dissesto degli apparati giudiziari di cui sono responsabili la politica la magistratura. Noi - afferma Dominioni - ci impegniamo a spiegare ai cittadini i motivi della nostra battaglia e la necessità di modificare questa riforma assolutamente deleteria. Inoltre riteniamo inaccettabile e umiliante che si imponga alla Camera di approvare un importantissimo testo così com'e', a spolverino''. Alla protesta dell'Ucpi si unirà quella dell'Organismo unitario dell'avvocatura (Oua), con uno sciopero dal 17 al 19 luglio che bloccherà l'attività anche nel campo civile, amministrativo e tributario. La protesta continuerà il 18 e 19 luglio, e il 18 luglio a Roma si terrà una manifestazione pubblica organizzata congiuntamente all’Unione Camere Penali (la cui astensione è già in corso e si prolungherà per l’intera settimana), a cui hanno già dato la loro adesione altre associazioni forensi (l’Anf, l’Unione Camere Civili), aperta alla pubblica cittadinanza, al fine di approfondire ed illustrare le ragioni della protesta e sostenere con forza, in ogni sede, i principi di democrazia e di libertà di cui il difensore è geloso custode, nell’interesse dei cittadini. Alla manifestazione romana parteciperà, tra gli altri, anche Roberto Manzione, il senatore 'dissidente' della Margherita' che non ha voluto ritirare (come gli aveva chiesto il Guardasigilli Mastella) l'emendamento per consentire l'ingresso degli avvocati nei consigli giudiziari che valutano le 'toghe'; emendamento che la settimana scorsa ha messo in affanno il centrosinistra al Senato. "Ci asteniamo dalle udienze – aggiunge Michelina Grillo, presidente Oua - perché vogliamo una giustizia giusta ed efficiente. Al contrario questa riforma dell’ordinamento giudiziario considera il diritto di difesa dei cittadini un’inutile perdita di tempo, non contempla alcuna separazione delle funzioni dei magistrati, affievolisce i meccanismi di valutazione, marginalizza il ruolo degli avvocati nei consigli giudiziari, con buona pace dello spirito del giusto processo, della terzietà del giudice e della funzione costituzionale del difensore, soggetto di giurisdizione al pari del magistrato. Molte altre, e fors’anche più importanti, sono le riforme che servono per restituire dignità ad una funzione primaria dello Stato di diritto. Ma ci asteniamo anche perchè crediamo che la filosofia che ha portato a questo provvedimento venga da lontano, come dimostra tutta la vicenda che ha caratterizzato la mancata riforma delle professioni. C’è una visione preconcetta e miope della politica rispetto all’avvocatura e una totale sudditanza ai dettati della magistratura associata". Contro questa riforma dell’ordinamento giudiziario, per la separazione delle carriere dei giudici e per una "giustizia giusta" ed efficiente che tuteli i cittadini; contro lo svilimento della funzione parlamentare e la "criminalizzazione" del dissenso, contro la marginalizzazione degli avvocati e per il diritto di difesa, per una riforma condivisa dell’ordinamento professionale, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha proclamato con inizio da domani l’astensione di tutta l’avvocatura dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie e dalle altre attività giudiziarie.
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