Legge quadro e recepimento della direttiva Zappalà
L’Oua indica la strada per la riforma delle professioni
"L'impegno e la nostra capacità di proposta stanno portando i primi frutti. Come avvocatura abbiamo più volte detto che ogni ipotesi di riforma delle professioni deve innanzitutto recepire la direttiva 36/2005 sui servizi, la cosiddetta direttiva Zappalà, e che lo strumento legislativo da utilizzare deve essere quello di una legge quadro che fissi i principi e consenta con successivi autonomi ordinamenti per le singole professioni la doverosa valorizzazione della specificità della professione forense". È quanto ha dichiarato la presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, Michelina Grillo, in un deliberato approvato dall'assemblea dell'Oua tenutasi a Bari dal 12 al 14 luglio scorsi. (Leggi la delibera) La Grillo ha sottolineato che tuttavia "non possiamo non rilevare che l'annunciato buon lavoro delle commissioni riunite della Camera, può risultare significativamente vanificato dal sostanziale spostamento di un tema rilevante quel quello del riconoscimento delle cosiddette nuovo professioni su un altro tavolo. Si tratta di una fuga in avanti -conclude- che nei fatti realizza proprio quello stralcio che esse hanno richiesto e che abbiamo contrastato per la necessità di una normazione che regoli in un unico contesto tutto il mondo delle professioni".