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Sancita la fine della professione di ragioniere

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Il Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti replica al Presidente dei Ragionieri.

La massima chiarezza e trasparenza sulle implicazioni che la fusione degli albi dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e Periti Commerciali avrà sulla previdenza degli iscritti, è determinante per proseguire nel processo di unificazione. Il d.lgs. n. 139/05 decreta a chiare lettere la fine della professione di ragioniere e perito commerciale e la scomparsa del relativo titolo. Dal 1° gennaio 2008, gli unici titoli di cui potranno fregiarsi i professionisti in materia economico giuridico contabile saranno quelli di “Dottore Commercialista” ed “Esperto Contabile”. È quanto dichiara il Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino che replica alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio nazionale dei Ragionieri, William Santorelli. “La mia – prosegue la dichiarazione - non è né una interpretazione fatta con leggerezza né, tantomeno, elaborata a mio piacimento, ma supportata dal dato legislativo. Non capisco di cosa si sbalordisce il Presidente dei Ragionieri e Periti Commerciali che continua a fingere di non vedere ciò che è ormai chiaro per tutti: con la fusione degli albi scompare il titolo di Ragioniere mentre resta quello di Dottore Commercialista che subisce una evoluzione in ragione dei nuovi percorsi formativi universitari. Questa è la sola interpretazione che si possa dare di una legge che sul punto appare molto chiara, soprattutto a chi, come me, ha partecipato alla stesura di quel testo, trasfondendo in esso la chiara volontà di assecondare il naturale processo di evoluzione della nostra professione, quella di Dottore Commercialista, rendendola più aderente alle mutate esigenze del mercato ed assecondando il processo di riforma dei percorsi universitari. Quanto alla “solitudine” che il Rag. Santorelli afferma caratterizzare le mie posizioni - continua il Presidente Tamborrino - devo ritenere che il Presidente dei Ragionieri acceda a fonti ed a notizie, relative alla Categoria che rappresento, che io non ho il piacere di conoscere, essendo evidente la compattezza che caratterizza i dottori commercialisti su tale determinante aspetto del processo di unificazione degli albi. Mi dispiace dover periodicamente ritornare su questioni – conclude la dichiarazione del Presidente Tamborrino - già ampiamente dibattute, anche con i Ragionieri. Il Rag. Santorelli non può non ricordare che sul punto ho espresso pubblicamente e con chiarezza la posizione dei Dottori Commercialisti, anche in sede di apertura dei lavori del Congresso nazionale unitario dei dottori commercialisti e dei ragionieri, affermando a chiare lettere, al cospetto degli iscritti delle due categorie, che il processo di unificazione si sarebbe bloccato qualora non si fossero chiarite tutte le probabili implicazioni dello stesso, anche con specifico riferimento alla futura gestione delle Casse di previdenza.”.
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