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Medici di famiglia in sciopero per la convenzione

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Incroceranno le braccia il 21 settembre

I medici di famiglia e convenzionati italiani incroceranno le braccia il 21 settembre per protestare contro la mancata apertura delle trattative per il rinnovo della convenzione. Questa prima giornata di astensione, indetta unitariamente dalle maggiori sigle sindacali della medicina generale, proseguirà con un presidio fisso, allestito a Roma a piazza della Repubblica il 21, 22 e 23 settembre, dove verranno illustrate le ragioni dell'agitazione I sindacati dei medici convenzionati - aderenti a Cipe (pediatri), Federazione medici-Smi, Fimmg, Fimp, Snami, Sumai - si sono infatti autoconvocati a Roma per valutare il comportamento della parte pubblica sul rinnovo degli accordi convenzionali. Le organizzazioni sindacali, quindi, hanno denunciato la mancata definizione, da parte della Conferenza delle Regioni, dell'atto di indirizzo, indispensabile per l'apertura delle trattative. E hanno chiesto il rinnovo dell'accordo convenzionale in due tempi: il primo per garantire l'adeguamento economico del biennio 2006 -2007 e l'aumento della contribuzione previdenziale entro il 31 dicembre 2007; il secondo di revisione totale della struttura normativa ed economica da concludere prima della fine del 2008, rafforzando il principio dell'unitarietà nazionale degli accordi. "Speriamo che la protesta unitaria, con la prima giornata di sciopero indetta per il 21 settembre - ha detto Mauro Martini, presidente dello Snami - serva per ottenere al più presto l'atto di indirizzo e confidiamo nella ritrovata unità delle sigle sindacali dei medici di famiglia". Gli fa eco Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg. "Questa è la risposta ferma della Fimmg e delle altre organizzazioni sindacali, in un momento che necessita di cambiamento, in particolare rispetto all'emergenza cronicità. E' necessario - conclude Milillo - il rinnovo di un accordo collettivo nazionale che corregga il tiro nei confronti di un'eccessiva frammentazione regionale".
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