No alla proposta di regolamentazione delle astensioni forensi

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L’Avvocatura incontra domani il Garante per gli scioperi

«La proposta della Commissione è inaccettabile. Non ci faremo mettere il bavaglio». Domani, alle 15, una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana (Oua), delle Ucpi (Camere penali), delle Ucci (Camere Civili) e dei Giovani Avvocati (Aiga) si riunirà con Antonio Martone, presidente della Commissione di Garanzia di attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Per l’Oua saranno presenti: la presidente Michelina Grillo, il segretario Maurizio Cecconi, il responsabile del Centro Studi, Roberto Zazza. Alla Commissione sarà consegnato un documento unitario con le posizioni dell’Avvocatura (a firma di Oua, Ucpi, Ucci, Aiga e che troverete di seguito).  Alla vigilia dell’incontro di domani, Michelina Grillo ha espresso il disagio e il malessere degli avvocati nei confronti della proposta di regolamentazione delle astensioni forensi fatta dalla Commissione: «Si conferma – ha ammonito - una predisposizione punitiva nei confronti della categoria. C’è una volontà politica di normalizzare l’avvocatura, il tentativo di mettere un percorso di battaglie a difesa delle libertà civili e dei diritti dei cittadini nel calderone delle rivendicazioni corporative. È evidente – ha concluso Grillo – che non si riesce ad inquadrare la specificità delle astensioni forensi e si riconduce il tutto nell’alveo  delle iniziative sindacali di protesta, per queste ragioni dopo mesi di trattative e di richieste di modifiche - alcuni nostri suggerimenti sono stati accettati a conferma della loro validità - ci ritroviamo quasi al punto di partenza. Non presenteremo ulteriori controproposte, ma un documento unitario, redatto con le associazioni forensi, che puntualizza le nostre posizioni e rende manifesto il nostro disagio nei confronti di una regolamentazione che abbiamo definito: “di carattere statalistico/autoritario”. Ci auguriamo che l’incontro di domani possa riportare il confronto sui giusti binari, altrimenti non avremo altra scelta che lanciare una forte iniziativa giudiziaria e politica».