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Antiriciclaggio accolta la proposta Lapet sulle piattaforme telematiche

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la Commissione congiunta Finanze e Giustizia della Camera dice sì alle piattaforme telematiche

Registrazione, consultazioni e segnalazioni nell’antiriciclaggio. Tre le proposte che la Lapet ha presentato questa mattina, martedì 25 settembre 2007, in audizione sulla bozza di schema del testo normativo di recepimento della direttiva 2005/60/Ce e della direttiva 2006/70/Ce presso le Commissioni riunite Finanze e Giustizia della Camera. A rappresentare l’associazione nazionale dei tributaristi il segretario nazionale Giovanna Restucci e Antonio Strazzullo, del centro studi Lapet, che già in precedenza aveva formulato proposte concrete al primo testo del provvedimento, inviando una serie di osservazioni al ministero dell’Economia e delle Finanze, alle commissioni Giustizia, Finanze, Bilancio e Politiche comunitarie della Camera e a quelle Bilancio, Finanze, Affari costituzionali, Giustizia e Politiche dell’Unione del Senato. La maggior parte di queste proposte sono state ritenute fondate al punto da trovare riscontro nel recepimento dell’ultima bozza. E, dopo l’audizione odierna, identico destino sembra avranno anche gli altri suggerimenti avanzati dall’associazione, in particolare la proposta delle piattaforme telematiche. “Per evitare l’inutile aggravio di adempimenti burocratici a carico dei professionisti – dichiara Strazzullo – suggeriamo la segnalazione diretta all’Uif, l’Unità di informazione finanziaria, per via telematica. In questo modo si eliminerà il filtro dell’ordine professionale quale soggetto intermediario attraverso cui le segnalazioni devono passare, si risolverà la questione dei non iscritti agli albi e, soprattutto, si ovvierà una volta per tutte al problema della conservazione dei documenti registrati”. Un’osservazione, questa, che è stata accolta favorevolmente dal relatore della commissione Finanze, Francesco Tolotti. L’onorevole ha infatti invitato il centro studi nazionale della Lapet ad illustrare più ampiamente la sua proposta, così da poterla fare propria. Al segretario Restucci è invece toccata la presentazione generale dei suggerimenti, tra cui l’apposizione di un timbro da applicare direttamente sul retro dei documenti di quei clienti che cambiano consulente per individuare esattamente di chi è la responsabilità di un’eventuale omissione; e l’eliminazione del comma 7 dell’articolo 38 nella formulazione in cui indica che ad essere uditi dal Ministero della Giustizia siano solo gli ordini professionali.
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