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Inarcassa fa il pieno di giovani

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L’ 84% dei nuovi associati ha meno di 35 anni

Un patrimonio di circa 3,5 miliardi di euro e trattamenti pensionistici e assistenziali ai 130 mila liberi professionisti associati, una gestione degli asset mobiliari (80% del patrimonio totale) che ha garantito oltre il 3% di rendimento netto, nonostante le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati nel 2006. Nel complesso, il patrimonio dell'ente ha fruttato, nel 2006, circa il 3% netto. Sono in sintesi, le cifre di Inarcassa, l'ente nazionale di assistenza e previdenza degli architetti e ingegneri liberi professionisti. Fondata nel 1961 come ente pubblico di previdenza, dal 1995 è un'associazione privata, dotata di ampia autonomia di gestione. Negli ultimi anni, Inarcassa ha compiuto notevoli sforzi per ampliare e migliorare il dialogo con i suoi iscritti. E, per l'attenta e innovativa gestione finanziaria, Inarcassa ha ricevuto per quattro anni il premio 'Ipe' al miglior fondo pensione d'Europa, l'ultimo dei quali nel dicembre 2006 a Parigi. Nonostante i conti dell'ente godano di ottima salute (il bilancio 2006 si è chiuso con un avanzo di esercizio di 415.401.357 euro), anche Inarcassa in questo periodo è impegnata in una verifica di sostenibilità per assicurare l'equilibrio nel lunghissimo periodo del sistema previdenziale e 'per tutelare -dichiara a Paola Muratorio, presidente di Inarcassa- il futuro dei nostri giovani', per i quali si riscontra 'una media dichiarata di compensi annui decisamente bassa anche dopo il compimento dei 35-40 anni'. Un fenomeno che testimonia la difficoltà non solo di entrare, ma anche di farsi spazio in tempi ragionevoli nel mercato del lavoro. 'Si tratta di una vera 'questione giovanile' -aggiunge Muratorio- che ci sta a cuore più di ogni altra. Inarcassa, infatti, è una cassa molto giovane quanto alla composizione dei suoi iscritti: degli 8.431 nuovi associati del 2006, ad esempio, l'84% presenta un'età inferiore ai 35 anni, mentre il 50% ha meno di 40 anni. La percentuale di iscritti piu' elevata per gli ingegneri si colloca proprio nella fascia di età tra i 31 e i 35 anni (22%). In media, il 50% degli iscritti Inarcassa non supera i 40 anni. Una giovinezza testimoniata anche dal crescente successo dei nostri servizi on line, come la dichiarazione dei redditi telematica, che vengono utilizzati da circa 71.500 utenti, in prevalenza appunto tra le fasce giovanili, con un trend di crescita del 40% di aderenti in più ogni anno'. 'Oggi si percepisce, invece, un significativo allargamento di funzioni dell'ente', spiega Muratorio. 'Negli ultimi anni -afferma- abbiamo, infatti, sviluppato una sensibilità sempre maggiore per il tema dell'assistenza, sensibilità che rappresenta il frutto di una politica che vuole allargare la tutela previdenziale del nostro associato alla sua sfera professionale, sociale e familiare. Attraverso il sostegno alla professione, gli aiuti in caso di malattia o situazioni di disagio economico, il miglioramento del sistema informativo, solo per citare alcune delle iniziative intraprese negli ultimi anni, stiamo cercando di fare in modo che gli associati non percepiscano più la Cassa solo come l'istituto erogatore di prestazioni previdenziali, ma come una grande casa comune alla quale rivolgersi, per i momenti di necessità, per il sostegno professionale e anche per una costante crescita culturale, durante tutto l'arco della vita'. Nel futuro di Inarcassa, c'è una 'strategia volta ad assicurare i futuri livelli pensionistici -dice la presidente- restando nell'ambito del sistema retributivo e al tempo stesso a garantire l'equilibrio del sistema'. Un obiettivo concreto è la previdenza complementare. 'Quest'ultimo progetto, una volta approvato dal Comitato dei delegati che lo esaminerà nei prossimi mesi, permetterà agli architetti e agli ingegneri di costruirsi una seconda gamba pensionistica, con la quale integrare la pensione obbligatoria al momento del pensionamento'. 'Pur sprovvisti del Tfr, che dal 1° gennaio 2007 i lavoratori dipendenti possono destinare ai fondi pensione, anche noi liberi professionisti- rileva Muratorio - avremo, dunque, la possibilità di destinare i risparmi a un fondo di categoria, con tutti i vantaggi fiscali, normativi e di rapporto tra rischio e rendimento economico che accompagnano questa scelta rispetto alle opzioni offerte dal mercato. Un'opportunita' che potrebbe concorrere -conclude - a garantire l'adeguatezza delle loro pensioni future'.
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