Tre progetti per rivedere il sistema previdenziale degli avvocati
A questo stanno lavorando le commissioni di studio della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense
Tre progetti per rivedere il sistema previdenziale degli avvocati, su cui pesa l'invecchiamento demografico. A questo stanno lavorando le commissioni di studio della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. ''In questo modo -spiega Paolo De Rosa, presidente della Cassa- ogni nuovo iscritto non rappresenta un futuro debito per la cassa, ma un nuovo partecipante al ciclo previdenziale, caratterizzato da un equo rapporto tra contribuzione versata e copertura previdenziale offerta. I rischi demografici a cui è sottoposto il sistema previdenziale forense -avverte- devono essere analizzati considerando che dovremmo erogare pensioni per periodi mediamente più lunghi e che l'attuale grosso gettito contributivo, derivante da un favorevole rapporto tra attivi e pensionati di cinque a uno, è solo un attivo apparente e che ogni nuovo iscritto rappresenta per la cassa un futuro e rilevante debito. Il primo progetto allo studio -ricorda il presidente Rosa- prevede il mantenimento dell'attuale sistema di calcolo delle prestazioni di tipo retributivo, con progressivo aumento dell'età pensionabile e riduzione pro quota dei coefficienti di rendimento attribuiti per ogni anno di anzianità maturato. Il secondo vedrebbe l'adozione progressiva e pro quota del criterio di calcolo delle pensioni di tipo contributivo, con mantenimento di una quota di solidarietà similare a quella attualmente prevista, e il terzo progetto propone l'introduzione di una pensione modulare che affianchi alla quota pensionistica di primo livello una prestazione calcolata su contributi volontariamente versati dall'iscritto. L'attuale sistema previdenziale -ricorda il presidente della Cassa forense- consente l'erogazione di prestazioni previdenziali sufficientemente adeguate al tenore di vita avuto dal professionista in attività. La Cassa è riuscita a fornire ai propri iscritti tutta una serie di servizi e coperture aggiuntivi, rispetto alle tradizionali prestazioni pensionistiche che hanno potenziato la Cassa da semplice ente di previdenza a ente erogatore di coperture assicurative di rischi legati al verificarsi di eventi che possono riguardare la vita professionale, la salute e altro ancora sia per l'iscritto che per la sua famiglia. La Cassa, ad esempio, eroga sussidi a professionisti che, per infortuni malattie o altri eventi, hanno avuto una conseguente temporanea contrazione della propria attività professionale, oltre a borse di studio e contemporaneamente assistenza ai pensionati molto anziani e indigenti''. Sono obbligatoriamente iscritti alla Cassa forense tutti gli avvocati iscritti agli albi che esercitino la libera professione con carattere di continuità, mentre sono iscritti in modo volontario alla Cassa i praticanti abilitati all'esercizio della professione che ne facciano domanda. Attualmente (al 30 luglio scorso), sono iscritti alla cassa circa 133.000 professionisti tra avvocati e praticanti su un totale di oltre 180.000 iscritti agli albi forensi, ed eroga circa 23.000 trattamenti pensionistici. Per ciò che attiene la contribuzione, gli iscritti sono tenuti al versamento di un contributo soggettivo pari al l0% del reddito dichiarato ai fini Irpef, fino a un tetto che, per il 2007, è pari a 83.000, e a un contributo del 3% oltre tale tetto.