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Confermato l’aumento delle aliquote contributive al 23,50

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Il ministero del Lavoro delude le aspettative della Lapet

Sarà un riconoscimento formale quello che otterranno i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell’Inps. Mentre resta confermato l’aumento delle aliquote contributive al 23,50 per cento per esigenze del bilancio statale. Si è concluso così, con una parziale insoddisfazione della Lapet, l’odierno tavolo tecnico al ministero del Lavoro al quale ha preso parte l’associazione nazionale dei tributaristi. La proposta della Lapet di separare il trattamento previdenziale dei lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione separata Inps da quello dei liberi professionisti non iscritti ad altre casse di previdenza private, è stata apprezzata dall’onorevole Giovanni Battafarano, capo della segreteria tecnica del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ma non è recepibile per il passato. Almeno per ora. “È stata evidente l’apertura dei tecnici del ministero – commenta la Lapet – verso la nostra richiesta di separare le aliquote contributive dei liberi professionisti da quelle dei lavoratori parasubordinati, i quali hanno esigenze e caratteristiche diverse. Tant’è che ci hanno garantito una presa d’atto formale dell’attuale situazione nell’ambito del collegato alla Finanziaria 2008. Ma si tratterà solo di un passaggio concettuale, che non inciderà sull’aumento al 23,50 per cento. In ogni caso, anche se avremmo preferito una modifica concreta, riteniamo comunque di poter affermare che le nostre istanze sono state comprese e recepite dal ministero e dall’onorevole Battafarano in particolare”. Il capo della segreteria tecnica del ministro Damiano, che si è direttamente impegnato a mettere nero su bianco l’anomalia dei trattamenti previdenziali, ha inoltre ammesso l’incostituzionalità della disposizione introdotta dalla Finanziaria 2007, che ha previsto un aggravio degli oneri contributivi per tutti gli iscritti alla Gestione separata Inps, stabilendo un miglioramento delle prestazioni per i soli lavoratori parasubordinati. Unica novità più concreta, sulla quale però i tributaristi della Lapet non sono pienamente d’accordo, l’incremento della percentuale di rivalsa del professionista nei confronti del cliente, dal 4 al 6%. “Sarà un altro danno per i senz’albo – avverte la Lapet – irrimediabilmente meno competitivi rispetto ai colleghi iscritti agli ordini professionali. I contributi previdenziali si ripercuoteranno infatti pesantemente sulle parcelle dei clienti”. La parola a questo punto passa alla base associativa, la quale potrà valutare l’ipotesi di eventuali ricorsi amministrativi o giudiziari.
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