Professionisti liberi di circolare in Europa
Disco verde delle Commissioni riunite II e X della Camera al parere sulle qualifiche professionali
Trovato l'accordo nelle Commissioni Attività Produttive e Giustizia della Camera sulla partecipazione del mondo delle professioni e della associazioni ai tavoli di concertazione Ue, secondo quanto previsto dalla direttiva Ue 36 del 2005. In sede europea potranno partecipare gli organismi rappresentativi delle professioni intellettuali regolamentate (ordini e collegi), le associazioni professionali non regolamentate che svolgono attività intellettuali e le professioni non intellettuali dei servizi. “Sono stati stabiliti - spiega Pierluigi Mantini (Ulivo) Relatore della riforma delle professioni alla Camera dei Deputati – principi efficienti per favorire il libero esercizio delle professioni in Europa che è condizione essenziale per la crescita dell'economia della conoscenza e dei servizi. Sono stati inoltre fissati i criteri per il riconoscimento delle associazioni delle professioni non regolamentate, le cosiddette nuove professioni, che ora potranno essere individuate attraverso un semplice decreto del ministro della giustizia di concerto con il ministro delle politiche comunitarie. Le associazioni così individuate potranno anche rilasciare, ai sensi della direttiva comunitaria 92/51, l'attestato di competenza ai propri iscritti aprendo la strada ad una prima forma di certificazione dei nuovi skill professionali. È un passo in avanti enorme, una parte rilevante della riforma delle professioni, che riconosce il principio duale nei mondi professionali, con ordini riformati e associazioni delle nuove professioni. Una riforma che sarà completata a breve nel rispetto delle specificità degli ordini, dei principi di qualità, responsabilità e competitività delle professioni italiane che costituiscono un settore fondamentale dell'economia e della società italiana”. Non è d’accordo Maria Grazia Siliquini, responsabile dell’Ufficio delle Libere Professioni di AN. “La maggioranza – sostiene - cambia le carte in tavola all’ultimo momento prima del voto in commissione sulla proposta di recepimento della direttiva 36/2005 CE che riconosce le qualifiche professionali (c.d. Zappalà), costringendo così AN a votare contro, seguita da tutti gli altri rappresentanti della casa delle libertà. Massima delusione – continua Siliquini – va espressa nei confronti della maggioranza e dei relatori Chicchi e Mantini, considerato che nella seduta di ieri la mia proposta, che mirava a portare ai tavoli europei ordini, collegi e le future associazioni regolamentate (regolamentazione che si sta definendo nei lavori durante la trattazione della riforma delle professioni) e che aveva avuto il parere favorevole anche del Sottosegretario alla giustizia Scotti, è stata ritrattata riproponendo sostanzialmente il provvedimento secondo la formulazione iniziale del governo, da noi contestata. L’impianto del provvedimento di maggioranza, di cui avevamo chiesto la modifica, mirava infatti al riconoscimento surrettizio di tutte le associazioni attualmente non riconosciute, portandole così ai tavoli europei, alla pari di ordini e collegi, senza alcun serio criterio di regolamentazione: circostanza che con il voto di oggi si è -di fatto- realizzata. Profonda insoddisfazione infine perché la maggioranza – conclude l’esponente di AN- ancora una volta ha perso l’occasione politica di trovare un punto di convergenza con l’opposizione –che pur aveva offerto la propria collaborazione- al momento del voto, ribaltando all’ultimo le proposte di revisione del provvedimento, concordate nel corso delle sedute precedenti. In questo modo è stata frustrata e preclusa ogni possibilità di collaborazione nel superiore interesse dei professionisti italiani. Se questa è la posizione prevaricatrice della maggioranza, le previsioni sul proseguo dei lavori sulla riforma delle professioni sono assolutamente pessime”.
Soddisfatto Giuseppe Lupoi, Coordinatore Nazionale del Colap. “La votazione odierna sembra – dice - confermare l’impianto duale e sinergico propugnato da sempre dalle forze più avanzate del professionalismo italiano. Qualora il testo approvato venisse accolto nei prossimi stadi del suo iter legislativo, si potrà finalmente realizzare quella combinazione armonica tra il modello ordinistico e quello associativo da sempre atteso. Una combinazione – conclude il Coordinatore Nazionale del Colap – che è alla base dello sviluppo e della competitività del sistema professionale italiano nella società della conoscenza”.