Mastella agli avvocati: siete la sponda per modernizzare la giustizia
Michelina Grillo: attendiamo maggior confronto e azioni concrete
Vi reputo un’efficace sponda istituzionale ma anche un elemento, un’avvocatura, che all’interno di questa nostra travagliata società può essere e deve essere un punto di notevole riferimento e di pedagogia anche attorno a valori ai quali, a volte, anche in maniera labirintica è attorcigliata la nostra società civile. Così il Guardasigilli nel suo intervento alla II Conferenza nazionale sulla Giustizia in corso all'auditorium del Massimo a Roma. “Lo dico – ha aggiunto - con profonda convinzione: bisogna guardare al futuro, perché ormai, rispetto al passato, la comune percezione del diritto e dei diritti è cambiata. Se vogliamo veramente la salvaguardia dei diritti fondamentali di tutti i cittadini, non possiamo esimerci dal coniugare insieme efficacia e garanzia, semplificazione ed accelerazione dei processi ed effettività delle decisioni giudiziarie. In questo le istituzioni hanno bisogno della vostra proposta e del ruolo pedagogico del vostro intervento nel dibattito aperto nel Paese. Lo ripeto: la giustizia sta cambiando anche al di là della nostra diretta consapevolezza e il modello di avvocatura del terzo millennio deve essere definito non solo guardando al passato e al presente, ma immaginando soluzioni in grado di affrontare le sfide del futuro. Vorrei sintetizzare in quattro punti alcune delle caratteristiche e condizioni di questo nuovo modello di avvocatura: semplificazione amministrativa e razionalizzazione delle regole processuali; innovazione tecnologica; acquisizione del sapere; rinnovamento dell’ordine professionale degli avvocati e delle forme di rappresentanza della categoria. Per semplificazione – ha aggiunto Mastella - dei meccanismi della giustizia intendo la loro tendenziale adesione alle esigenze dell’utenza. Il risultato potrebbe essere condensato nello slogan ‘mai più file nelle cancellerie’. La semplificazione di cui parlo è strettamente connessa all’innovazione tecnologica, che ormai rende possibile agli attori del processo ed ai cittadini la possibilità di svolgere tutte le pratiche attraverso procedure telematiche, pagando i relativi costi mediante moneta elettronica. Il governo deve farsi promotore di tutte le misure idonee a favorire queste innovazioni. Per acquisizione del sapere, che costituisce il terzo punto di una possibile strategia per l’avvocatura italiana del futuro, intendo la qualificazione della professione di avvocato mediante nuovi meccanismi di selezione e un miglioramento qualitativo del tirocinio. Infine, una rivitalizzazione del ruolo dell’ordine degli avvocati che – ha sottolineato - tenendo conto dei vincoli di natura comunitaria in materia di concorrenza, abbia cura di realizzare lo specifico interesse pubblico attinente al controllo della professionalità degli iscritti ed al rispetto della loro comune deontologia. Vanno invece escluse da tale ambito quelle malintese forme di rappresentanza della categoria, da riservarsi ad ambiti associativi e non istituzionali. Tale processo – ha concluso il ministro - va inteso come un’occasione per assicurare a tutti gli avvocati italiani di poter competere nel contesto europeo ed internazionale con le stesse possibilità degli altri colleghi stranieri. Si tratta di un percorso ambizioso, ma assolutamente necessario”. A lui ha replicato il presidente dell'Oua, Michelina Grillo. "Abbiamo seguito con attenzione le parole del Ministro ha detto la Grillo - siamo rimasti soddisfatti della disponibilità del Ministro a lavorare insieme per una vera riforma dell'avvocatura italiana, improntata al rinnovamento tecnologico, all'aggiornamento professionale e all'adeguato posizionamento della professionalità dell'avvocato nell'ambito del sistema giuridico del nostro Paese nonché in quello europeo. Attendiamo, ora, con speranza che le parole e le promesse del Ministro si tramutino presto in fatti per tutte le questioni che abbiamo posto con forza nel corso dei nostri lavori. Innanzitutto sul problema delle risorse, poi sulla necessità che ci siano dati attendibili sulla macchina giudiziaria e per finire sul tema centrale delle denunce dell'avvocatura da anni: la salvaguardia dei diritti dei cittadini".