Tfr ai professionisti vittime del terrorismo

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Un emendamento del Governo alla Finanziaria le norme previdenziali previste dalla legge del 2004

di Emanuele Bonini

Estese ai liberi professionisti le norme previdenziali previste dalla legge del 2004 per le vittime dei terrorismo e delle stragi di tale matrice. È quanto prevede un emendamento presentato dal governo al decreto che accompagna la Finanziaria. La legge del 2004 sancisce per chi ha subito una invalidità permanenti a causa di atti di terrorismo, o ai parenti e superstiti di chi ne è rimasto vittima, un aumento figurativo di dieci anni dei versamenti contributivi utili a aumentare l'anzianità pensionistica nonché il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente. Poiché è evidente che i lavoratori autonomi e i liberi professionisti non godono di alcuna 'liquidazione', l'emendamento del governo prevede che "ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti spetta, a titolo di trattamento equipollente al trattamento di fine rapporto, una indennità calcolata applicando l'aliquota del 6,91% a un importo pari a dieci volte la media dei redditi da lavoro autonomo ovvero libero professionale degli ultimi cinque anno di contribuzione, -rivalutati ai sensi dell'art.l3, comma 5, del decreto 503/1992- aumentata del 7,5%". L'emendamento stabilisce inoltre che tale indennità "è determinata e erogata in unica soluzione nell'anno di decorrenza della pensione". Il governo inoltre equipara alle vittime del terrorismo quelle del dovere e della criminalità organizzata. Una equiparazione- spiega la relazione che accompagna l'emendamento- volta "a eliminare l'inciso che limitava tale estensione ai soli soggetti riconosciuti 'alla data di entrata in vigore del presente decreto', eliminando così una disparità di trattamento non solo odiosa, ma probabilmente foriera di contenzioso".