Senza di noi riforme impossibili
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A Roma si chiude il 6° congresso nazionale dell’ordine, che vuole essere protagonista del futuro
di Emanuele Bonini
Esserci in qualità di protagonisti, per ridare slancio al Paese. Questo l’obiettivo dei consulenti del lavoro per l’immediato presente e l’imminente futuro, perché non c’è Italia e non c’è rinnovamento senza un ordine forte e incisivo qual è quello dei consulenti del lavoro. Il messaggio che questi lanciano alla conclusione del loro 6° congresso nazionale è chiaro: fare della categoria un soggetto comprimario nel processo di riforme del Paese, dalla lotta al lavoro sommerso alla modifica del sistema tributario nazionale.
“Chiediamo l’inclusione sociale come attori”, ha rimarcato la presidente del consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro Marina Calderone salutando i partecipanti ai lavori, perché “non è possibile fare riforme senza i professionisti economici”, ha spiegato. "Gli oltre 22.000 consulenti del lavoro- ha continuato la Calderone- sono presenti anche laddove non arrivano quei servizi che oggi sono essenziali. Basti pensare che in zone dove non è possibile utilizzare la linea adsl, i consulenti del lavoro, con sacrificio, rispettano le scadenze delle trasmissioni telematiche". Insomma, “gli iscritti all’ordine sono a volte laddove non arriva lo Stato”, e questo è un ulteriore motivo per cui i consulenti del lavoro meritano di essere soggetto attivo ed interlocutore di prim’ordine con il mondo politico e sindacale. Proprio nel “confronto” con rappresentanti istituzionali e sindacali avuto nel corso della quattro giorni di congresso, "sono emersi elementi importanti sulle rotte che dovranno essere seguite per il futuro, sia dalla politica, ma anche da tutti gli altri soggetti economici, professionisti compresi. Ed abbiamo apprezzato molto l’invito della Cisl a trovare momenti di confronto comune su ciò che dovranno essere gli interventi per migliorare l’intero sistema lavoro". Un dato significativo quest’ultimo, che porta i consulenti del lavoro ad essere già considerati parte e partecipante del cammino verso politiche più fluide in materia di lavoro e occupazione. Per i consulenti del lavoro di oggi e di domani in agenda non solo tematiche di lavoro, fisco e previdenza, ma anche impegni sul piano sociale: oltre ad aver ribadito l’attenzione al problema del lavoro sommerso, l’ordine ha rimarcato l’impegno della categoria per combattere il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile e per l’assistenza ai bambini poveri dell’Africa. Insomma, un impegno su più fronti per consulenti del lavoro che vogliono essere protagonisti assoluti.