Subito la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza
Iniziata oggi la mobilitazione dei medici di tutti i Pronti Soccorsi d’Italia
“Oggi parte una mobilitazione dei medici di tutti i Pronti Soccorsi d’Italia, con una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, attraverso la raccolta di firme, su quelle che sono le problematiche della Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza e quelle che sono le conseguenze di una mancata programmazione nazionale nell’ambito dell’emergenza-urgenza, programmazione che è ferma da circa dieci anni”: lo ha annunciato il presidente della Simeu (Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza), Anna Maria Ferrari, nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la sede dell’Ordine dei Medici di Roma. “Questa mobilitazione - ha spiegato Ferrari - consisterà nell’appendere in ogni Pronto soccorso una serie di manifesti in cui sono spiegate le ragioni della mobilitazione e le ragioni della richiesta della Scuola di specializzazione. In più ogni medico di Pronto soccorso avrà sul camice un distintivo della Società in cui è esplicitata la richiesta della Scuola di specializzazione, e questa mobilitazione continuerà fino a quando non avremo garanzie sull’attivazione della Scuola. Saremo progressivi nella nostra azione, e se non avremo risposte saremo pronti ad intensificarla, trovando forme di protesta che possano mettere in difficoltà gli ospedali, tenendo comunque conto delle necessità dei cittadini”. “Gli 11mila medici di emergenza-urgenza chiedono l’attivazione della Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza, già presente in molti Paesi dell’Unione Europea e in gran parte del mondo. Nel 1998 l’Ue ha riconosciuto la Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza, e in Italia è stata finalmente istituita per legge nel maggio 2006, ma i ministeri dell’Università e della Salute continuano a rimandarne l’attivazione, a causa di ostacoli burocratici e per le resistenze dei medici anestesisti e rianimatori”. “La Scuola di specializzazione è diventata ormai indispensabile, e se non sarà attivata in tempi brevi sarà sempre più difficile trovare medici qualificati per il Pronto Soccorso, per l’emergenza territoriale e per le medicine d’urgenza. Ricordiamo che, secondo i dati Istat, negli ospedali italiani vengono effettuate circa 30 milioni di prestazioni di Pronto soccorso l’anno. Almeno 800 mila sono poi gli interventi di emergenza territoriale. Si tratta di patologie diverse, non tutte gravi, ma per molte di esse (sindromi coronariche, politrauma, insufficienze cardio-respiratorie acute) è proprio nella ‘prima ora d’oro’ che diagnosi e terapie corrette possono decidere il destino del paziente. In Italia questa attività è svolta da medici che acquisiscono ‘sul campo’ l’esperienza necessaria, ma che non hanno potuto fruire di un percorso formativo omogeneo e specifico, per la mancanza della relativa Scuola di Specializzazione”.