Colpito e affondato
Il Tar affossa la legge 40 sulla procreazione assistita
Il Tar del Lazio boccia le linee guida della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita e rinvia il giudizio alla Corte Costituzionale. Il ricorso con cui si chiedeva la completa abrogazione delle linee guida, in base al quale si è pronunciato il tribunale amministrativo con sentenza depositata il 21 gennaio, era stato presentato nel 2004 dalla Warm, laWorld Association for Reproductive Medicine. La sentenza di lunedì "accoglie il ricorso proposto dalla Warm, e per l'effetto annulla le Linee guida contenute nel decreto ministeriale del 21 luglio 2004, nella parte che riguarda le misure di tutela dell'embrione laddove si statuisce che ogni indagine relativa allo stato di salute degli embrioni creati in vitro, ai sensi dell'articolo 13 (comma 5), dovrà essere di tipo osservazionale". In pratica boccia il divieto di diagnosi preimpianto e la predeterminazione del numero degli embrioni da ottenere e poi da impiantare in utero, non più di tre. In aggiunta, il Tar del Lazio solleva la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 14 (commi 2 e 3), della legge 40 del 19 febbraio 2004, per contrasto con gli articoli 3 e 32 della Costituzione. Rinviando la questione alla Consulta.