La Giustizia torni al centro della Politica
Dall'Oua le dodici priorità per il prossimo governo
L’Oua sta preparando una “Lettera
Aperta” al presidente Napolitano affinché, come già
accaduto in passato, si spenda con gli schieramenti politici perché rimettano
la Giustizia al centro dell’agenda di governo. Di qualunque governo. “Abbiamo
indicato – dice la presidente dell’Organizzazione Unitaria dell’Avvocatura,
Michelina Grillo - 12 priorità, che saranno la base di discussione di una Assemblea straordinaria dell’Oua, che terremo a Roma il
9 febbraio, e chiederemo a tutti i partiti di sottoscriverle e impegnarsi a
realizzarle nella prossima legislatura. Per ottenere questo risultato
l’avvocatura entra in stato di agitazione”.
Cambiare la Giustizia in 12 mosse
Le priorità per il prossimo governo, dodici spunti di riflessione
1) Creare una Costituente
sulla giustizia, di cui facciano parte i parlamentari, i magistrati, gli
avvocati, i rappresentanti degli altri operatori della giustizia, il mondo
dell’accademia, dell’impresa, del lavoro e dei cittadini.
2)
Ridurre e semplificare i riti processuali civili con riduzione a pochi modelli
modulabili.
3)
Depenalizzazione e processo penale più giusto e rapido.
Assicurare certezza dei tempi ed effettività delle garanzie e delle sanzioni.
4)
Valorizzare la difesa, nel processo e nei sistemi alternativi.
5) Osservatorio
sui dati. Trasparente e cogestito,
con la partecipazione attiva dell’avvocatura.
6) Riduzione dei
tribunali. Da concordare con tutte le parti interessate ed
evitando tagli basati solo su dati numerici.
7) Più risorse,
dirigenti manager e premiare il merito. Servono più risorse per la giustizia,
più efficienza nella gestione e dirigenti scelti anche per le capacità
organizzative. Chi non è capace di gestire non può
guidare un ufficio.
8) Giustizia
tecnologica. Investire in modo massiccio sull’uso delle tecnologie (processo
civile telematico, forme moderne di registrazione delle udienze anche civili,
di creazione di fascicoli elettronici di tutti i procedimenti completi e
consultabili a distanza dagli aventi diritto, ecc.).
9) Nuovi giudici
onorari e sistemi alternativi. Riorganizzazione tutte
le magistrature onorarie e ragionare sui circuiti alternativi di giurisdizione
pubblica non statale.
10) Professionisti, nuova parte
sociale. Non solo industria e sindacati, i lavoratori della conoscenza
producono 1/3 del Pil
italiano. Vanno ascoltati e considerati.
11) Riforma della professione
forense. Regole rigorose per garantire che i nuovi
avvocati siano preparati e rimangano tali per tutta la carriera.
Garantire il principio della rappresentanza democratica della professione.
12) La qualità si
scarica. Deducibilità integrale degli oneri
sostenuti per le attività di formazione ed aggiornamento professionale,
strumenti essenziali per garantire un’avvocatura di qualità per la difesa dei
diritti dei cittadini.