Per rilanciare il Paese puntare sui professionisti
Appello di Raffaele Sirica, presidente nazionale del Comitato unitario delle professioni
“Per vincere le sfide indicate dai partiti nei loro programmi elettorali per rilanciare il Paese, è necessario puntare sui professionisti”. Lo ha detto Raffaele Sirica, presidente nazionale del Comitato unitario delle professioni, al termine della prima Conferenza nazionale delle professioni intellettuali. La conferenza – che ha riunito gli organismi regionali e provinciali dei Comitati Unitari degli Ordini e Collegi professionali – ha esaminato e discusso i diversi programmi elettorali dei Partiti proponendo una serie di misure che agevolano l’accesso dei giovani e delle donne nella professione, potenziano la competitività dei professionisti sui mercati, interfacciano i professionisti con le imprese e le pubbliche amministrazioni approvando un ordine del giorno. “I professionisti costituiscono una forza sociale – si legge nel documento - che rappresenta una importante risorsa per lo sviluppo del sistema Italia. Essi possono svolgere un ruolo fondamentale nel progresso spirituale e materiale della società italiana sia a titolo individuale che mediante le loro organizzazioni, pubbliche e private. A tal fine è necessario che si proceda a quella riforma del settore, che nella scorsa legislatura è stata (anche) oggetto di una proposta di iniziativa popolare (A.C. nr. 3277), che ha raccolto ampio consenso tra i cittadini che si sono mobilitati su tutto il territorio nazionale. Al contempo – prosegue il documento - è opportuno che vengano adottate misure che valorizzino la presenza del professionista nella società e nell’economia del Paese, liberando le energie vitali rappresentate dai lavoratori della conoscenza e rimuovendo gli ostacoli che di fatto ne hanno impedito il pieno sviluppo. Per vincere le sfide indicate dai Partiti nei programmi elettorali, è necessario affrontare e risolvere anche nel settore delle professioni intellettuali le questioni che hanno creato quella crisi sociale ed economica che tutti lamentano. La prima Conferenza nazionale dei Cup – spiega ancora Sirica - ha anche predisposto, per il tramite delle proprie articolazioni territoriali, all’attenzione dei candidati alcune misure che possono contribuire ad invertire il trend negativo, a sostenere l’accesso dei giovani e delle donne nel mondo professionale, a rendere più competitiva la presenza dei professionisti nei mercati, interni e internazionali”. Si tratta di proposte che riprendono diversi punti dei programmi presentati dai Partiti per le imprese, estendendoli anche ai professionisti e che anche i problemi specifici del settore. In particolare viene proposto: il riordino dei percorsi formativi per garantire la qualità delle prestazioni, con il mantenimento del valore legale del titolo di studio; interventi sull’Unione europea per ridurre la regolamentazione “al ribasso” dei percorsi formativi; la promozione del dialogo tra pubblica amministrazione e professionisti al fine di favorire la certezza del diritto nell’attuazione spontanea dell’ordinamento; l’incremento della deducibilità dal reddito di lavoro autonomo delle spese sostenute per la formazione professionale; l’estensione agli studi professionali della possibilità di adottare contratti di lavoro con incentivi per l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne; l’estensione delle garanzie pubbliche per i “prestiti d’onore” e del finanziamento d’avvio di giovani che costituiscono studi professionali autonomi; l’attivazione di “reti” tra professionisti, professionisti/imprese, professionisti/pubbliche amministrazioni; l’attivazione della “Borsa Professionisti” per facilitare la mobilità e l’incontro tra domanda/offerta tra giovani e studi professionali; l’estensione della riforma degli studi di settore “dal basso”; la semplificazione fiscale per gli studi professionali di modeste dimensioni; l’estensione del “credito alla creatività” alle iniziative dei giovani professionisti; l’attivazione degli Ordini e Collegi professionali per l’attuazione del principio di sussidiarietà ex art. 118 Cost.”