Assofarm scrive ai politici
L'associazione delle farmacie comunali scrive ai partiti politici, agli assessori della Sanità, all'Anci e a Federsanità
Revisione dei criteri di distribuzione delle farmacie per i Comuni con particolari esigenze, ad esempio centri turistici, e in corrispondenza di centri commerciali, aeroporti, porti e stazioni ferroviarie, e multititolarità di questi presidi sanitari per ogni persona fisica e giuridica, in linea con le disposizioni della Commissione europea e la segnalazione dell'Antitrust italiana. Ma anche orari flessibili, con esercizi aperti 24 ore al giorno. Queste alcune delle richieste di Assofarm, l'associazione delle farmacie comunali, illustrate in una lettera che il presidente, Venanzio Gizzi, ha indirizzato ai segretari nazionali dei partiti politici, ai presidenti delle Giunte regionali, agli assessori regionali della Sanità, alla presidenza dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e di Federsanità. "Nell'imminenza delle prossime elezioni, in considerazione dei programmi che vanno caratterizzando sempre di più la campagna elettorale - scrive Gizzi nella missiva - mi permetto a nome di tutte le farmacie comunali italiane di sottoporre alla vostra attenzione alcune riflessioni utili per l'attività politica del prossimo Governo per l'ammodernamento del sistema delle farmacie del nostro Paese". Fragili 'spunti' principali dell'associazione, "il potenziamento del sistema farmaceutico comunale con lo snellimento delle procedure per la prelazione delle farmacie da parte dei Comuni, al fine di consentire a questi ultimi di aprire presidi farmaceutici che costituiscono ricchezza per il territorio e la collettività municipale oltre a un diretto coinvolgimento dei Comuni stessi all'interno delle politiche sanitarie. E' necessario altresì prevedere la revisione dei criteri topografici per i Comuni con particolari esigenze; l'incremento delle farmacie comunali costituirebbe il presupposto per una concorrenza all'interno dell'attuale rete farmaceutica".