SPECIALE CONGRESSO FORENSE: HANNO DETTO IL 22 SETTEMBRE
Seconda giornata del Congresso forense a
Roma. Gli interventi del 22 settembre
Sen. Nicola Buccico (An). Il Governo ci ha mandato le terze e quarte file. Mastella è stato furbo. Non è venuto perché aveva paura di affrontarci. Dobbiamo munirci. Se non si è tutti insieme in un momento drammatico come questo non si contribuisce ad arrivare a un risultato positivo. Dobbiamo saper usare sia il fioretto che la clava. Abbiamo bisogno di farci vedere e sentire. Dobbiamo far capire che ci siamo. E che vogliamo essere un interlocutore credibile e rispettabile. Siamo stati relegati in anticamera e non abbiamo capito quello che ci stava per capitare. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che anche il precedente Governo, quello di centrodestra ha portato avanti un balletto per cinque anni sulla riforma delle professioni. Io sono un senatore di An, ma non faccio sconti. Sarebbe bastato mettere dei paletti chiari che avrebbero impedito adesso a Bersani di fare quello che ha fatto. Certo il centrodestra si è fermato allo stato quo. Meglio così perché abbiamo evitato il liberismo di Giulio Tremonti.
Sen. Alfredo Biondi. (F.I.) presidente dell'Associazione Liberi Professionisti (Alp). Quello del garante a carico degli avvocati e farmacisti è un atto intimidatorio: i liberi professionisti italiani, compatti, non faranno alcun passo indietro nella battaglia contro il decreto Bersani. Manifestare il 18 ottobre, è significativo. È la data della scoperta dell'America. Paese dove le professioni sono realmente libere dall'influenza dello Stato. La manifestazione è stata promossa per dire no a un blitz autunnale dopo quello estivo imprevedibile che mina l'autonomia e l' identità dei professionisti italiani.
On. Pierluigi Mantini. Resp. Professioni Margherita. Non dobbiamo parlare di cose fuori dal mondo. Nessuno vuole abolire gli ordini. Le proposte di legge che sono in Parlamento non giustificano la paura che hanno gli avvocati. Lì ci saranno tutti gli spazi per modifiche e cambiamenti. Lì ci potrà essere spazio per la riforma dell’Ordinamento forense. Non bisogna dimenticare che le nuove norme riguarderanno anche gli avvocati. Voi rimproverate al Governo di non avervi sentito. La risposta è semplice: il mondo dei professionisti della conoscenza è diviso. Professioni ordinistiche contro non ordinistiche. Di fatto così: quattro milioni di professionisti sono in guerra. Dovete mettervi intorno a un tavolo e guardarvi negli occhi. Comunque non è vero che il Governo non fa nulla. Per la prima volta, seppure alle prime battute, è stato aperto un tavolo delle libere professioni. È forse un pò claudicante. Ma tuttavia è un passo vanti che ritengo sia positivo. Abbandonate quindi i toni dell’ultima spiaggia e ricominciamo il dialogo.
Sen. Antonino Caruso. Responsabile della Giustizia di An. Il ministro Bersani, si sa, ha la passione delle liberalizzazioni e della concorrenza. Se c'è una categoria professionale che non accetta lezioni su questi due punti è proprio quella degli avvocati che da decenni accettano, senza battere ciglio, circa 30 mila nuovi concorrenti ogni anno. Sono i giovani laureati in legge che, per responsabilità di Bersani o dei suoi amici, non trovano sbocco nelle imprese, nelle grandi industrie, mondo delle cooperative compreso, e che sono costretti a rifugiarsi nelle professioni che ora Bersani non vuole più ad appannaggio dei professionisti (vecchi e giovani) ma dei soliti poteri forti amici suoi.
Avv. Carlo Martuccelli. L’attuale tirocinio non offre la possibilità di colmare le lacune del titolare del diploma di laurea in Giurisprudenza. Di qui la necessità di cercare soluzioni diverse che aggiungano alla laurea e al tirocinio una scuola di specializzazione indirizzata alla formazione del giovane laureato in giurisprudenza che aspiri all’esercizio della professione di avvocato. Ma qui sorgono i problemi. Anzitutto finanziari considerando i costi in relazione all’alto numero dei praticanti. Il secondo problema è quello della organizzazione delle scuole e in particolare lo stabilire i criteri di scelta dei docenti.
Avv. Agostino Equizzi. La riforma del nostro ordinamento dovrà essere fatta con gli avvocati italiani e non contro di loro. Alla luce del sole e non con leggi e leggine o decreti legge annunciati all’improvviso per elidere ogni possibilità di dibattito. Dobbiamo rifiutare la degenerazione del dibattito sulle riforme che verte oggi soprattutto sul tema delle categorie sociali da premiare e di quelle da punire pretendendo di discutere di contenuti, cioè dei cardini della professione, quali la deontologia, la formazione, l’aggiornamento, la trasparenza nell’informazione del cittadino cliente.
Avv. Valter Militi, Presidente Aiga.Il vero limite della nostra azione politica sta nella
difficoltà di interagire col mondo che ci circonda, partendo da una
premessa che dovrebbe essere condivisa da tutti: l’avvocato, prima ancora
che professionista, è un cittadino. E come ogni cittadino ha diritto di
vivere e svolgere la propria attività in un paese normale, in un paese competitivo,
in un paese efficiente; ed al contempo ha il dovere di contribuire alla
crescita del paese, accettando il processo di modernizzazione, e di combattere
strenuamente le inefficienze del sistema. Fare politica significa non solo
interpretare le istanze della categoria e rappresentarle nelle sedi
istituzionali ma anche esprimere il proprio dissenso per scelte che non
riguardano necessariamente l’amministrazione giudiziaria o la tutela dei
cittadini e che, perseguendo obiettivi di retroguardia, sono d’ostacolo
per la crescita del paese; significa uscire dall’ambito settoriale,
guardare verso obbiettivi di ampio respiro, oltre l’orizzonte visibile. E
questo impegno dovrebbe essere costante perché, in definitiva, l’inefficienza
di un sistema socio economico si riflette negativamente anche sul cittadino
professionista.
Elio Di Rella, segretario nazionale Associazione libere professioni. Tutte le professioni sono contrarie alla legge Bersani, e non per difesa di interessi corporativi ma perché sono il baluardo della tutela dei diritti dei cittadini. Il ministro Pierluigi Bersani e il Garante per la concorrenza, Antonio Catricalà, dovrebbero dimettersi.
Donatella Loni, Federazione nazionale medici veterinari italiani. I medici veterinari aderiscono alla manifestazione unitaria indetta per il 12 ottobre.
Domenico Podestà, Consiglio nazionale Architetti. Il 12 ottobre raccoglieremo le firme per presentare il progetto di legge di iniziativa popolare per la riforma delle professioni intellettuali predisposto dal Cup.