aa

formazione e congressi

Storia e numeri delle Camere Penali

stampa

Storia e numeri delle Camere Penali

È stata Napoli a tenere a battesimo la nascita dell’Unione Camere Penali Italiane nel luglio del 1983: “Una coagulazione di uno stato operativo di fatti già da diversi lustri” come sottolinea spesso il presidente uscente Ettore Randazzo. Ma se a Napoli si è costituita ufficialmente l’associazione è stato ad Amalfi nel 1989 che l’Unione riuscì a darsi il primo statuto acquistando il crisma di completa legalità.  Oggi a ventitré anni dalla sua nascita sono oltre 100 le Camere Penali e circa 8500 gli avvocati penalisti che aderiscono all’associazione (come recita lo statuto approvato ad Alghero nel 1995, possono aderire all’Unione tutte le Camere con almeno 20 iscritti). Una crescita numerica cui nel tempo è andata progressivamente aumentando la consapevolezza di dover “picchettare la legalità”, per utilizzare sempre le parole del presidente Ettore Randazzo. L’Unione delle Camere Penali Italiane intreccia ed in parte motiva la sua storia con il processo penale e con la strenua difesa dei diritti civili dei cittadini. Una svolta che ha avuto il merito di disincagliare l’avvocato penalista da una condizione di individualismo che in alcuni casi rischiava di trasfigurarsi in vera e propria solitudine: si decise pertanto di unire le varie associazioni allora esistenti con una federazione che mantenesse un coordinamento stabile e le rappresentasse poi al proprio esterno. Un’attività inizialmente pionieristica che è andato via via modellandosi come un raffinato soggetto politico inquadrato in una crescita numerica sostanziosa a partire dal Congresso Ordinario di Rimini del 1990.  Adesso l’Unione rappresenta un riferimento certo per tutti quei penalisti convinti della necessità di porre argini “alla singolare inondazione di principi liberticidi”, ancora Ettore Randazzo. 

ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>