XI Congresso camere Penali. Intervento di Gaetano Pecorella.

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“Il processo senza separazione delle carriere è una beffa”

A sostenerlo è l’On. Gaetano Pecorella intervenuto a una tavola rotonda, insieme con Cesare Salvi e Piero Grasso.

Che cosa c’è dietro la separazione delle carriere? Alla domanda del Procuratore Antimafia Piero Grasso, intervenuto alla seconda giornata del Congresso Nazionale delle Camere Penali ad Ancona, ha risposto con sollecitudine l’Onorevole Gaetano Pecorella. “C’è la volontà dei magistrati e la quiescenza di una parte politica sul fatto che la corporazione deve restare unita, perché il potere dei magistrati dipende fondamentalmente dalla non contrapposizione tra chi accusa e chi giudica. Oltre alla ragione politica se ne possono intravedere altre, come quella della carriere, che passando da giudice a pubblico ministero e viceversa sono molto più rapide ed hanno più opportunità”. Un processo dove si preveda, e questo è previsto dalla costituzione, la parità delle parti – incalza Pecorella – senza la legge della separazione delle carriere è una beffa. Il Senato ha fatto una scelta pericolosa anche se intelligente dal punto di vista della maggioranza. Ha rafforzato il Pubblico Ministero, togliendo potere alla difesa. In uno stato liberale come il nostro il cittadino deve essere come il giudice. La giustizia quindi va amministrata non in nome di o per conto di, ma deve essere amministrata dai cittadini. L’autorità dello Stato, invece, risulta essere prevalente.” Dal giusto processo alla riforma dell’ordinamento giudiziario fino alle stoccate sulla Legge Bersani, definita dal deputato di Forza Italia ammazza professioni. “Nel momento in cui si prevedono società di capitale per svolgere la professione dell’avvocato – ribadisce Pecorella – si decreta la fine della libera professione. Gli avvocati diventano, infatti, degli impiegati di coloro che mettono il capitale e viene meno l’autonomia ed il valore del loro lavoro intellettuale.”