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Studi di settore, per Taranto parametri che tengano conto del dissesto

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Dalla Lapet la richiesta di deroga per le città in dissesto

Una deroga alla applicazione dei “parametri di normalità” nell’ambito degli studi di settore per tutte le categorie economico-produttive di Taranto. È la richiesta che il presidente provinciale della Lapet, Giuseppe Palmisano Pepe, rivolge ai dirigenti nazionali dell’associazione dei tributaristi, il presidente Roberto Falcone ed il delegato nazionale della commissione per gli Studi di settore, Giuseppe Tricoli, in occasione della prossima riunione alla Sose di Roma giovedì 8 febbraio. Tenendo infatti conto della dichiarazione di dissesto economico e finanziario del Comune ionico, il presidente provinciale della Lapet di Taranto propone che “dal punto di vista fiscale il territorio possa essere escluso dall’applicazione dei cosiddetti parametri di normalità”. La richiesta non lascia indifferenti i vertici centrali dell’associazione, che si faranno carico dell’idea partita dalla città dei due mari durante la riunione di domani, programmata per esaminare “l’elenco degli studi di settore da revisionare per il periodo d’imposta 2007 e delle relative attività economiche”. E che la rilanceranno per tutte le città d’Italia in dissesto. Giuseppe Palmisano Pepe precisa: “Non voglio sembrare un paladino a difesa degli evasori, ma è opportuno sottoporre a chi di competenza la nostra situazione economica e sociale”. Spiega infatti che “da diversi mesi Taranto vive in una posizione politico-economica di stallo” e che “il dissesto ha prodotto un clima di sfiducia e incertezza. Numerosi posti di lavoro sono in bilico, l’ente municipale non è in grado di erogare regolarmente gli stipendi e tutto l’indotto è in gravissima crisi. In ogni ufficio pubblico, dall’Inps, all’Agenzia delle Entrate, alla Camera di commercio, che quotidia quotidianamente i professionisti frequentano, oltre che da parte degli stessi clienti, c’è preoccupazione per il futuro economico. Insomma, la provincia di Taranto non attraversa un periodo normale”. Subito sensibile all’istanza, dunque, il presidente nazionale Falcone ha incaricato il delegato Tricoli a farsene portavoce, evidenziando: “I tributaristi della Lapet non possono restare indifferenti e sordi al grido d’allarme che si leva dai cittadini di Taranto. L’intero comparto economico-produttivo – prosegue Falcone – non potrà ulteriormente reggere a quest’altro duro colpo. Infatti, già prima della dichiarazione di dissesto del Comune, la città soffriva di una vera e propria recessione economica evidenziata anche da un alto tasso di disoccupazione e sottoccupazione. Lo stato di collasso delle finanze municipali, adesso, peggiorerà ancora la situazione reddituale dei cittadini e delle imprese. Pertanto abbiamo richiesto all’Agenzia delle Entrate, tramite il nostro delegato alla commissione Studi di settore, di considerare il periodo di dissesto quale causa di non normale svolgimento dell’attività, evitando quindi onerosi adeguamenti agli studi di settore. Chiediamo l’affermazione di un principio che possa tutelare gli interessi legittimi dei contribuenti, beffati da amministrazioni locali che hanno gestito il patrimonio pubblico ai margini della legalità”.
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