Dal Cin
Il Congresso intende riunire la categoria degli ingegneri che quotidianamente operano al servizio della collettività. L’obiettivo di questo incontro sta sia nell’analisi delle problematiche attuali, sia nella preziosa opportunità di allargare gli orizzonti di questa professione troppo spesso relegata, nell’immaginario collettivo, alla progettazione di opere civili. Ecco perché è così importante il coinvolgimento non solamente degli ingegneri civili ma di tutti coloro che operano nelle altre specializzazioni dell’ingegneria e che forse, perché meno conosciute, trovano scarsa o nessuna rappresentanza all’interno degli Organi Istituzionali. Ma veniamo al tema del congresso che si propone l’ambizioso obiettivo di coniugare nei vari dibattiti temi di rilevante interesse, quali la creatività, l’innovazione e la concorrenza. Ora, pensare all’ingegnere come a un professionista creativo suscita qualche perplessità, almeno sulle prime. Eppure, a pensarci bene, dalle grandi opere pubbliche (strade, ponti, sviluppo delle ferrovie, ecc…) fino al telefonino dell’ultima generazione e, più in generale, alla tecnologia “tascabile”, tutto è frutto dell’ingegno, asservito sì alla razionalità del calcolo numerico, ma al servizio della creatività. E per continuare a incrementare il benessere collettivo attraverso la tutela e lo sviluppo dell’ambiente e della sicurezza è necessario, oggi più che mai, operare all’interno della ricerca innovativa. In un periodo congiunturale come quello attuale, dove le grandi sfide sono quelle imposte dai mercati globalizzati, dove la feroce concorrenza minaccia di rovesciare continuamente i fragili equilibri, la carta vincente sembra configurarsi proprio nell’innovazione. In questa prospettiva il Congresso potrebbe diventare finestra di dialogo e luogo privilegiato per dialogare con altre parti importanti della società prestando e cercando attenzione sia alle categorie economiche, sia a quelle politiche. In altre parole è necessario sensibilizzare i media e le istituzioni circa l’importanza dell’opera ingegneristica tout court. Un tema che coinvolge tutti gli addetti del settore, soprattutto oggi dove nuovi decreti potrebbero cambiare in modo sostanziale le consuete metodologie di lavoro. A questo proposito si va facendo via via più chiara l’assoluta necessità di tutelare gli ordini, i soli che, certificando gli iscritti al cittadino, possono garantirne l’effettiva preparazione. Così facendo è possibile difendere l’utenza dalle insidie di prestazioni incompetenti o poco professionali (camuffate sotto le spoglie dei minimi tariffari) e di assicurare un servizio di qualità a cui naturalmente sono correlati i compensi.