Gestione separata dell’Inps, finalmente i tributaristi sono d’accordo sulle cifre
di Roberto Falcone (presidente nazionale dell’associazione dei tributaristi)
Dopo lo “scetticismo” iniziale sulla cassa di previdenza autonoma tributaristi/revisori, giustificato proprio alla luce dei numeri, adesso tutti affermano pubblicamente che “le cifre esistono”. Da più parti infatti si ribadisce espressamente che sono “oltre 200 mila i professionisti iscritti al fondo Inps”. E, viste le cifre, qualcuno pensa alla costituzione di una cassa pluri-categoriale. Ma ugualmente non si risolverebbero i problemi dei professionisti, anzi aumenterebbero. Infatti, esiste già una cassa pluricategoriale e la stessa ha non poche difficoltà di gestione proprio a causa delle diverse rappresentanze di categoria nell’ambito del consiglio d’amministrazione. Per queste ragioni invece la Lapet e i revisori contabili dell’Inrc, l’Istituto presieduto da Virgilio Baresi, hanno già avviato dallo scorso luglio un progetto comune per costituire la cassa professionale che conterà circa 100mila soggetti iscritti tra tributaristi e revisori, con un’età media tra i 25 e i 39 anni, garantendo pertanto anche un equilibrio finanziario di medio e lungo periodo, ma soprattutto la rappresentanza a livello gestionale e il relativo abbattimento dei costi oltre che migliori prestazioni. Attualmente, tributaristi e revisori si ritrovano nello stesso fondo previdenziale di altre categorie con le quali poco o niente hanno in comune per tipologia di attività oltre che per reddito. E non solo. Per effetto della Finanziaria 2007 i professionisti autonomi iscritti alla Gestione Separata Inps dallo scorso gennaio sono costretti a maggiori oneri contributivi a cui non corrispondono maggiori prestazioni. Nella foto Roberto
Falcone