Querela dei Professionisti a Prodi: si archivi!!
La denuncia per gli insulti lanciati dal Premier dalle colonne di El Pais.
Il Procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola ha chiesto al Collegio del Tribunale dei Ministri l'archiviazione della denuncia-querela per diffamazione a mezzo stampa e istigazione all'odio tra le classi presentata nei confronti del presidente del Consiglio Romano Prodi dall'Alp, Associazione liberi professionisti. Al centro delle denuncia, presentata dal segretario nazionale Alp, l'avvocato genovese Elio Di Rella, c'era una intervista rilasciata da Prodi al quotidiano spagnolo 'El Pais' il 15 ottobre scorso, in cui tra l'altro, il presidente del Consiglio commentando la manifestazione dei professionisti a Roma del 12 ottobre diceva: 'il problema fondamentale e' la lotta all'evasione fiscale: in realtà le categorie che manifestano, protestano contro il pagamento delle imposte... gli avvocati e gli ingegneri della manifestazione si opponevano, in fondo, a certi principi di contabilità e a certi metodi di pagamento, come le transazioni elettroniche, che limitano la possibilità di frode... Questa situazione e' inaccettabile. L'Italia oggi deve decidere una volta per tutte: o al cultura della legge o la cultura delle disobbedienza e dell'anarchia'. Il procedimento innescato dalla querela è stato iscritto il 27 marzo; il 3 aprile la conclusione con la richiesta di archiviazione. La legge sul Tribunale dei ministri dice che il Procuratore entro 10 giorni senza indagini trasmette gli atti al Collegio con le sue richieste. 'Si può anche non essere d'accordo con il Presidente del Consiglio sull'opinione da lui manifestata - scrive nella richiesta Di Nicola - circa il significato attribuito alla protesta. Tuttavia è certo ed indiscutibile che egli, in sede di intervista, ha reso le dichiarazioni allo scopo esclusivo, sacrosanto e doveroso per un presidente del Consiglio, da un lato di difendere le proposte presentate dal governo contro le quali era stata organizzata la manifestazione delle categorie interessate, e, dall'altra, di rivendicare l'attuazione di due fondamentali principi costituzionali come la giustizia tributaria ed i principi di legalità e responsabilità, oggettivamente e di fatto, non compiutamente realizzati. Pertanto partire dalla frasi 'incriminate' per dedurne che l'on.Prodi abbia espresso la sua opinione per diffamare i liberi professionisti e di 'istigare tutti i cittadini a reddito fisso' (che peraltro secondo il denunciante avrebbero costituito la maggioranza dei partecipanti) 'contro una intera classe sociale' con 'una condotta pericolosa per la pubblica incolumità, appare quanto meno azzardato e, comunque, non rispondente - in termini di logica attendibilità - alla realtà dei fatti. Di qui la conseguenza che anche la semplice ricostruzione dei fatti esposti in denuncia, sottoposti a ragionevole vaglio critico, porta alla conclusione della infondatezza delle notizia di reato per insussistenza del fatto e quindi alla richiesta di archiviazione'. Solo in subordine Di Nicola, 'per mero scrupolo di completezza', chiede che vengano svolti una serie di accertamenti, tra cui l'acquisizione del rapporto della Digos di Roma sulla manifestazione dei professionisti.