Non giocare con i valori degli estimi catastali
Di Pantaleo Mercurio, presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali
I timori a suo tempo paventati dei Dottori Agronomi e Forestali si sono purtroppo avverati. La pressione fiscale e l’Ici sui terreni agricoli sono destinate a salire considerevolmente in virtù della manovra finanziaria che prevede il riallineamento dei valori degli estimi catastali. L’operazione portata a termine in questi giorni dall’Agenzia del Territorio sulla base dei dati Agea, è però un aggravio fiscale insostenibile per molte aziende agricole. Da una prima analisi delle visure catastali aggiornate, infatti, risultano evidenti storture con conseguenti aumenti degli estimi. Il settore agricolo non può sopportare oggi un incremento della pressione fiscale così ragguardevole, tanto più se, come in questo caso, inaspettato. Far emergere casi di evasione o elusione fiscale attraverso l’integrazione di banche dati è un’azione meritoria, ma occorre attenzione e studio quanto si tratta di procedure di revisione complesse come quelle degli estimi catastali. Algoritmi e automatismi non possono sostituire in toto la conoscenza del territorio e la professionalità dei tecnici che devono essere considerati risorsa indispensabile per operazioni di questa natura ed entità. Mi auguro che il Ministro De Castro, buon conoscitore del mondo rurale, intervenga tempestivamente sulla questione. L’aumento degli estimi catastali può rappresentare un duro colpo in molte realtà già provate dalla crisi. Sono sicuro che il Ministro non rimarrà indifferente ai tanti segnali di difficoltà del comparto agricolo, una situazione che sta portando, come denunciato dai Dottori Agronomi e Forestali, all’abbandono delle campagne. A preoccupare i Dottori Agronomi e Forestali la tentazione che, dietro la revisione degli estimi, ci sia la volontà, da parte degli Enti locali, di fare cassa. Un incremento generalizzato ed indiscriminato degli estimi non può e non deve servire ai Comuni per ripianare i deficit di bilancio o come conguaglio dei minori trasferimenti da parte dello Stato. Temo che, altrimenti, assisteremmo a una vera e propria valanga di ricorsi alle Commissioni tributarie da parte delle aziende agricole, aggravando in maniera insostenibile il carico di lavoro per gli organi dello Stato ma anche i costi per le imprese. Credo che occorra sospendere l’entrata in vigore della revisione degli estimi per le aziende agricole, dando così tempo e modo per stabilire procedure che consentano un riallineamento dei dati catastali realmente aderente con la realtà, che non impatti in maniera devastante sui bilanci, già provati, delle imprese.