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l'opinione

Il Governo cambia il pelo ma non perde il vizio

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di Salvatore Walter Pompeo *

Il Ministero della Giustizia ha recentemente messo a punto un progetto di sedicente razionalizzazione delle sedi degli Uffici del Giudice di pace e da via Arenula è stata diramata una nota con la quale , sinteticamente esposti gli obiettivi perseguiti nonché i criteri ed i risultati dell ' analisi eseguita , viene prima segnalato un valore soglia, 346,45, magicamente deputato a rappresentare la capacità di smaltimento di ogni singolo giudice e , tout court , il livello al di sotto del quale l’ufficio " deve " essere eliminato ; quindi vengono individuate 91 sedi da sopprimere e si richiedono i pareri previsti dall'Ordinamento giudiziario. Il fine è sicuramente nobile, ma il metodo non convince: infatti ancora una volta, a tacer d'altro, l'iniziativa del Ministero zoppica nei presupposti e rovina giù nella progettualità. Premesso che appare davvero difficile condividere un prologo per il quale il recupero di efficienza e funzionalità degli Uffici non può prescindere da una riduzione del numero dei presidi giudiziari , sembra incredibile come nell’era della banda larga e del bluetooth un’iniziativa professatamente volta a privare della Giustizia il cittadino e il territorio utilizzi dati rilevati dalla Direzione generale delle statistiche relativi al lontano anno solare 2003, dati , all’evidenza , privi di valore alcuno perché non attuali. Ex plurimis, l’Ufficio del Giudice di pace di Mineo, già condannato alla soppressione sol perché all’epoca non raggiungeva quota 346,45 , ha registrato aumenti , dal 31 dicembre 2003 al 31 dicembre 2006, delle sopravvenienze nella misura del 333,11 % e delle definizioni nella misura del 241,54 %. In particolare le iscrizioni a ruolo in materia civile sono balzate da 118 a 468. Posto che non sarebbe ragionevole ritenere che incrementi di tal fatta abbiano caratterizzato tutti e 849 gli Uffici del Giudice di pace, appare davvero indispensabile attualizzare i dati compiendo una verifica su ciascuno di essi allo scopo di accertare quali Uffici siano in effetti da sopprimere. Ancora una volta la inesistenza e la mancata tempestiva raccolta degli elementi di riferimento penalizza, purtroppo, l ' opera del Ministero vanificandone gli sforzi. V’è però di più. L ' Albero coltivato dal Governo a Caserta vede tra le priorità dell’Esecutivo l’aumento della competenza ratione valoris del Giudice di pace e l ' ampliamento della competenza per materia fino a ricomprendervi , ad esempio , le separazioni consensuali allorché non vi siano figli. In sintonia con l’elaborato dello scorso gennaio il Disegno di legge varato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2007 prevede la elevazione della competenza per valore del Giudice di pace da 5 milioni di lire a 10 mila euro nonché da 30 milioni di lire fino a 50 mila euro, in materia di cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti. Il dubbio e la domanda scaturiscono spontanei: se l ' orientamento della maggioranza parlamentare è in direzione della ulteriore valorizzazione del Giudice di pace e dell’aggravamento delle sue competenze è assolutamente intempestivo, prematuro ed avventuroso ridurre il numero dei relativi Uffici senza prima avere né prognosticato ( nulla è stato esternato in tal senso ) né verificato quale sarà l’impatto delle nuove competenze sul reticolo giudiziario. Allora, more solito, gli interventi legislativi e / o amministrativi non sono coordinati tra di loro né con il programma governativo né con gli altri progetti che attengono alla Giurisdizione. Tutto questo a tacer delle diverse altre perplessità che suscita lo studio ( ad esempio , la estrema limitatezza della serie storica esaminata, appena un anno ) e, ancora, del principio e del valore della Giustizia di prossimità, della funzione del Giudice di pace , del pericolo costituito dallo scomparire del simbolo dello Stato dal territorio, del modello antropico che pretende dimensioni sociali a misura d’uomo, della progressiva desertificazione dei territori dai quali è sorto , nel lento e prudente incedere del tempo , il Paese Italia com’è oggi . E, dulcis in fundo, dell’incondivisibile assioma per il quale razionalizzare implica il dover sopprimere e la soppressione applica esclusivamente, come suggerisce il Ministero, la fredda legge dei numeri, in questo caso vecchi e inutili .

* Presidente del coordinamento degli ordini forensi minori
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