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La diagnosi psicologica è di competenza esclusiva dello psicologo abilitato

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Il principio ribadito dalla Corte di Cassazione in una sentenza

La diagnosi psicologica? In qualunque campo esercitata, è di competenza esclusiva dello psicologo abilitato. A stabilire questo principio fondamentale, dopo sei anni e tre gradi di giudizio, è la Corte di Cassazione che ha recentemente emesso le motivazioni relative alla cosiddetta “Sentenza Platè”, presentate ufficialmente a Milano dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in collaborazione con l’Ordine della Lombardia. Questo ha portato ad emettere il da parte della Suprema Corte di Cassazione, una condanna definitiva per il reato di esercizio abusivo della professione di psicologo. Per la prima volta in Italia si raggiungeva un tale risultato. L’iter giudiziario inizia nel gennaio del 2000 contro Alessandro Giorgio Platè che, privo del titolo che abilita all’esercizio della professione di psicologo, viene incaricato dalla Regione Lombardia di selezionare del personale per il conferimento di 25 incarichi di responsabilità dello stesso Consiglio. La procedura di selezione, proposta e attuata da Platè, coinvolge 73 dipendenti e porta alla nomina di 25 responsabili. Dopo poco, 10 tra i lavoratori considerati non idonei, presentano una denuncia per accertare l’effettivo possesso del titolo di psicologo da parte dell’imputato. Platè, unitamente alla Regione, viene condannato in tutti i gradi. La Cassazione spiega oggi quale siano le motivazioni di questo provvedimento: nella selezione e nella valutazione del personale, pratica ormai molto diffusa nelle aziende, quando si chiede il profilo psicologico del candidato, è implicito che sia obbligatoria la competenza e la presenza del professionista. “Lo psicologo, d’altro canto, è portatore di un interesse improntato al rispetto dei nostri utenti/clienti – spiegano Giuseppe Luigi Palma, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ed Enrico Molinari, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia – i quali sono legittimati ad esigere prestazioni professionali psicologiche rese soltanto da psicologi e non da altri”. Secondo un’indagine Eurisko, dopo la sentenza Platè e con le sempre più diffuse attività legate alla sicurezza sul lavoro, clima ambientale, mobbing e qualità dei servizi, gli spazi occupazionali e le opportunità di impiego dello psicologo per le aziende sono aumentate. “In questa prospettiva, - continua Palma - il Consiglio Nazionale degli Psicologi, in sinergia con l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, vuole proporre progetti metodologici ed occasioni di approfondimento e dialogo per andare avanti nella promozione e nello sviluppo della Psicologia del Lavoro e più in generale della Psicologia in senso lato”.
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