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l'opinione

Giustizia ferma: i penalisti disertano le aulee.

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di Luigi Berliri

Udienze saltate a Milano, Firenze, Roma, Napoli e Catania. Adesioni massicce degli avvocati, "ben oltre il 90 per cento" allo sciopero indetto dall'Unione camere penali contro il ddl di riforma della giustizia del Guardasigilli Clemente Mastella. I primi dati dell'astensione, sono stati resi noti dall'Ucpi nel corso della manifestazione in svolgimento nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. "Abbiamo deciso di incrociare le braccia, è il segnale di un malessere", è stato spiegato. Il convegno "In difesa della Costituzione per una riforma democratica e liberale", apre la tre giorni di sciopero, oltre ad oggi infatti gli avvocati "faranno un voluto passo indietro per farne fare al Paese due avanti" domani e sabato. L'importante - si sottolinea in una nota - è "fermare sul filo di lana il disastro parlamentare in atto". Presenti al dibattito, nell'aula Vittorio Occorsio, i professori Nicoló Zanon e Francesco Cavalla, il direttore del Giornale, Maurizio Belpietro e di Radio Radicale, Massimo Bordin. Il presidente dell'Ucpi, Oreste Dominioni, ha spiegato: "L'Associazione nazionale magistrati ha dettato le regole a colpi di minacce di sciopero. Sappiamo benissimo - ha continuato sempre riferendosi all'Anm - che segue questa prassi costante e insistente, ma non arriva mai a proclamare lo sciopero. Perché‚ a loro, ai magistrati, basta minacciarlo per ottenere quasi incondizionatamente quello che chiedono". Dominioni ha anche detto che il livello del dibattito e del confronto parlamentare non è mai stato a questo livello. Nel prosieguo dei lavori dell'assemblea sono previsti gli interventi liberi dei diversi rappresentanti delle camere penali e di "tutti coloro che vorranno prender la parola". Nel pomeriggio è previsto che il Consiglio delle camere penali e la Giunta vari un documento.
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