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Lo Statuto dei diritti del contribuente viene sistematicamente violato

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La denuncia di Antonio Tamborrino, Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti

“È ormai una costante la sistematica violazione dei principi fondamentali dello Statuto dei diritti del contribuente: basti pensare che in questo preciso istante noi non sappiamo quando si devono pagare le tasse anche perché le norme di legge sono state – di fatto - sostituite dai comunicati stampa. Tra le altre violazioni dello Statuto che vanno segnalate con forza, quella che impedisce la irretroattività delle norme tributarie, l’eccezionalità delle norme interpretative, come pure il divieto di far uso della decretazione d’urgenza per l’istituzione di nuovi tributi o l’estensione soggettiva di quelli esistenti, e l’esigenza di una loro costituzionalizzazione”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino nel corso dell’audizione alla Commissione Finanze del Senato, presieduta dal senatore Giorgio Benvenuto, proprio sullo stato di attuazione dello Statuto dei diritti del contribuente e, più in generale, sul rapporto fisco- contribuente. “Dobbiamo anche denunciare la mancata attuazione dello Statuto nella parte in cui sancisce il diritto del contribuente alla conoscenza degli atti a lui destinati, in considerazione degli ancora frequenti fenomeni di “cartelle pazze” e di iscrizioni ipotecarie effettuate senza alcuna notifica al contribuente. Proponiamo di rafforzare la figura del Garante del contribuente attraverso l’attribuzione di poteri sanzionatori nei confronti dell’Amministrazione finanziaria inadempiente nell’attuazione dei principi dello Statuto ed il riconoscimento della sua totale autonomia ed indipendenza nei confronti dell’Agenzia delle entrate”.  In materia di interpello, Tamborrino ha poi sottolineata l’esigenza di uniformare le procedure e gli effetti relativi alle varie tipologie di interpello oggi presenti nell’ordinamento mentre in  ordine alle garanzie del contribuente sottoposto a controlli fiscali, ha evidenziato la mancata approvazione del codice di comportamento per il personale addetto alle verifiche. L’Audizione ha costituito l’occasione per ribadire lo stato di profondo disagio dei contribuenti e dei professionisti derivante dai nuovi studi di settore, dalla riduzione dei termini di pagamento e di presentazione delle dichiarazioni, nonché dal proliferare degli adempimenti richiesti, primo fra tutti quello relativo agli elenchi clienti e fornitori.  Una seconda Audizione del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti - sempre su questo tema e anche per consentire ai senatori di approfondire gli argomenti trattati - è già stata fissata dal  Presidente della Commissione, Benvenuto, per il prossimo 12 luglio. Il testo integrale del documento consegnato in sede di Audizione è disponibile sul sito internet del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (www.cndc.it)

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