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l'opinione

Agronomi preoccupati per il passaggio del catasto ai comuni

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Dopo la pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che decentra le funzioni catastali ai comuni i Dottori Agronomi e Dottori Forestali esprimono viva preoccupazione. “Vi sono alcuni punti di questa riforma del catasto che ci allarmano – afferma il Presidente Pantaleo Mercurio, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – perché ai comuni non è stata solo assegnata la normale gestione delle pratiche catastali ma anche l’eventuale adeguamento degli estimi catastali. Avranno parola sulle rendite da attribuire a singoli edifici urbani e terreni, determinando la base imponibile di tutti gli immobili presenti sul loro territorio. Si tratta di un potere enorme, che può dar luogo ad inaccettabili sperequazioni tra comuni limitrofi.” Ricordiamo infatti che sulla base delle rendite catastali viene calcolata l’Imposta comunale sugli immobili (Ici) e altre tasse, locali e nazionali. “Sebbene sia convinto che molti comuni sceglieranno di convenzionarsi con l’Agenzia del Territorio – continua Mercurio – per l’erogazione dei servizi catastali, mi preoccupa il fatto che la decisione su quali e quante responsabilità assumersi in materia di gestione del catasto sia stata demandata in toto ai comuni, senza alcun vincolo di professionalità e competenze minime per assumere tale ruolo e tali incarichi. Mi auguro che i comuni agiscano con senso di responsabilità, tenendo di conto non solo le loro esigenze di cassa ma soprattutto le necessità dei cittadini.” I Dottori Agronomi e Dottori Forestali sono inoltre preoccupati dalla tempistica con la quale viene assegnata ai comuni la gestione del catasto, sperando che non preluda un ulteriore riduzione, nella prossima legge Finanziaria, dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali, i quali sarebbero costretti a compensare con un aumento delle rendite catastali sugli immobili.
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