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l'opinione

Giustizia extralight quella di Mastella

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di Giulia Bongiorno, responsabile Consulta per i problemi della Giustizia di An.

Quadro sconcertante quello di una maggioranza che ha messo mano alla riforma della giustizia, una linea extralight che legifera tamponando apparentemente le urgenze, ma senza risolvere i problemi. Le due principali categorie che operano nel settore della giustizia contestano l'iniziativa legislativa. Gli avvocati lamentano la mancata attuazione della separazione delle carriere per la magistratura, nonché il metodo di definizione del testo legislativo. L'Associazione nazionale magistrati, a sua volta, prende la decisione di revocare lo sciopero annunciato per il 20 luglio non senza evidenti spaccature al suo interno. Tale situazione risulta ancor più grave se si considera che si è ormai giunti al termine del periodo di sospensione dell'esecuzione della riforma dell'ordinamento giudiziario realizzata dal governo Berlusconi. A ottobre, infatti, la decisione della maggioranza è stata quella di sospendere l'efficacia delle disposizioni relative alla separazione delle funzioni dei magistrati fino alla data del 31 luglio 2007. Sono dovuti trascorrere ben cinque mesi dall'approvazione della legge di sospensione prima che il governo, alla fine di marzo, presentasse al Senato il proprio disegno di riforma. E solo a distanza di qualche settimana dalla possibile entrata in vigore della riforma Castelli è iniziata la discussione in aula di tale disegno. La fine di luglio è alle porte e questa sequela di indugi e rallentamenti documenta un ritardo imperdonabile. l testo del Senato presenta quindi la peculiarità di tradire il programma dell'Unione senza accontentare né magistrati né avvocati né cittadini, quei cittadini che, pur non essendo dei tecnici, avvertono comunque con grande chiarezza la necessità di un giudizio imparziale. In questo contesto va inoltre sottolineato che la riforma non smentisce la linea del Guardasigilli, che è rimasta inalterata dall'inizio della legislatura. Una linea extralight: legiferare tamponando apparentemente le urgenze ma senza risolvere i problemi.
(da Il Secolo d’Italia)

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