Aspettando Agrigento
Paolo Stefanelli Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri
Il congresso di Agrigento dovrà essere quello della svolta per la nostra categoria. Tante le questioni aperte e da risolvere per il bene della professione; innanzitutto, è necessario tornare a dialogare con i nostri iscritti. Negli ultimi anni vi è stata una profonda scollatura tra i rappresentanti della nostra categoria, gli ingegneri, e la categoria stessa. È indispensabile recuperare il terreno perduto, informare i colleghi di quanto oggi accade e delle proposte di riforma che riguardano tutti gli ingegneri e solo in parte gli Ordini. Da tempo ormai si sente la necessità di una riforma sostanziale delle regole della nostra attività professionale, un obiettivo da raggiungere con il contributo di tutti gli attori coinvolti nella categoria, dal mondo universitario agli Ordini, dai sindacati alle varie associazioni professionali. Dobbiamo essere noi stessi gli artefici della modernizzazione della categoria: un’ingegneria che deve rimarcare le proprie peculiarità e recuperare il prestigio e l’autorevolezza che l’ha sempre contraddistinta. Ecco perché il Congresso di Agrigento dovrà ribadire ancora una volta che l’ingegnere è fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico del Paese e dovrà tracciare una linea strategica per ottenere il riconoscimento del nostro ruolo.