Intramoenia per battere l'evasione fiscale dei medici
Lo sostiene Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg)
L'intramoenia, se ben usata, può essere un'utile arma contro l'evasione fiscale. Lo sostiene Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg) che condivide le affermazioni del ministro Livia Turco sull'impegno a combattere l'evasione fiscale anche tra i camici bianchi. Un fenomeno, precisa il leader della Fimmg, che non tocca i medici di famiglia che, lavorando principalmente in convenzione con il Sistema sanitario nazionale, hanno redditi tassati all'origine. 'La libera professione intramuraria dei colleghi dipendenti - spiega Milillo - non è stata mai usata correttamente. Doveva essere un'attività di supporto per evitare le liste d'attesa. Invece e' stato spesso un modo per le Asl di scaricare alcune spese e accollarle direttamente al cittadino, con controlli non sempre puntuali'. Secondo Milillo, per combattere l'evasione fiscale dei professionisti le aziende dovrebbero, invece, 'usare l'intramoenia facendo in modo che il maggior cliente dei medici in libera professione siano le stesse Asl e non i cittadini'. L'intramoenia dovrebbe, in particolare, servire a ridurre i tempi di attesa dovuti al carico di lavoro eccessivo dei sanitari e alla mancanza di personale. La Asl, infatti, ha la possibilità di utilizzare l'intramoenia per 'acquistare' altre prestazioni, fuori orario, dai dipendenti. 'Non dovrebbe trasformarsi - conclude Milillo - in un sistema per far pagare ai cittadini quello che l'azienda non riesce a fare. Insomma l'intramoenia ben regolamentata, sarebbe un valore aggiunto e ridurrebbe anche l'evasione fiscale'.