Piccoli Tribunali, efficienza e spesa pubblica
di Walter Pompeo. (Presidente del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori)
Periodicamente, quando occorre rinvenire risorse umane ed economiche per sopperire alle accresciute e crescenti esigenze del pianeta giustizia come dell'intero belpaese , qualcuno riprende l'abusato argomento della revisione della geografia giudiziaria , rectius della soppressione dei piccoli uffici giudiziari perché asseritamene inutili , inefficienti , dispendiosi . Di turno oggi il Ministro dell'economia il quale lo scorso 6 settembre ha presentato il Libro verde sulla spesa pubblica, che, deputato ad offrire, in vista della prossima finanziaria, un quadro complessivo della dinamica della spesa in argomento, sostiene la necessità e la possibilità di spendere meglio. Un intero capitolo è dedicato alla Giustizia e vi si rinvengono pregevoli comparazioni con il resto dell'Europa, interessanti dati statistici, elaborate tabelle e qualche avventuroso, seppur pacato, giudizio. Trascurato il curioso particolare che un’analisi di tal fatta, certamente ampia e apparentemente profonda, accompagnata da suggerimenti , proiezioni e consigli in materia di giurisdizione , inopinatamente non reca anche la firma del Guardasigilli, occorre subito dire che numeri , tabelle e percentuali saranno vagliati accuratamente in prosieguo, ma che già oggi sembra proprio che il Dicastero di via XX Settembre abbia fornito dati non ineccepibili o, quantomeno, non coincidenti , ex plurimis , con quelli di recente pubblicati dall’Istat. Il "Movimento dei procedimenti civili di cognizione ordinaria in primo grado e principali indicatori di funzionalità presso il tribunale Anno 2005" evidenzia, infatti, che tra i più veloci venti tribunali ben tredici hanno un organico inferiore a 20 magistrati, soglia che, secondo il Ministro dell’economia, varrebbe a considerarli sottodimensionati, ergo da sopprimere o accorpare. Il più veloce in assoluto è Verbania, che, forte di soli 14 giudici, definisce un processo civile in 379 giorni. Di più. La medesima analisi accerta che tra i venti più produttivi tribunali tredici hanno un organico inferiore a 20 magistrati . Il novero, guidato da Avezzano, appena 11 giudici , ciascuno dei quali produrrebbe 88,55 sentenze l’anno, comprende anche Roma, il più dotato tribunale d’Italia, 379 giudici e 56,61 sentenze ciascuno nell’anno di riferimento. Tale ultimo dato è estremamente significativo perché inficia un altro predicato del Libro verde, quello per il quale anche il sovradimensionamento cagionerebbe perdita di efficienza. Non è tutto. Uno studio operato nel 2005 sul distretto di Torino dal Centro studi dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha accertato che la produttività delle risorse, umane ed economiche , investite nelle piccole sedi ( anche appena sei giudici ) è pressoché identica a quella delle città capoluogo di provincia , mentre rispetto alla sede distrettuale è, nell’area civile, di poco inferiore, ma superiore nell’area penale. Se tutto questo è vero, come è vero, allora la conclusione non può che essere quella che occorrono estrema attenzione e prudenza nelle rilevazioni e, soprattutto, nelle valutazioni e, ancor di più, un aperto, ampio e profondo confronto con tutti gli operatori del diritto ed i soggetti della giurisdizione. E se il Ministro della Giustizia, dopo avere annunziato, nel giugno del 2006, l’intenzione di sopprimere ben 38 tribunali ( quasi un quarto dell’intero, ma meno di quelli invisi al Libro verde, addirittura 118 su 165 ), non ne ha più parlato, non è perché lo abbia poi dimenticato. Così come non è un caso che la pur autorevole proposta di sopprimere 91 Uffici del Giudice di pace si è fino ad oggi arenata. Nella prima, come nella seconda occasione sono stati il confronto, il dialogo, lo scontro e la riflessione a suggerire più miti consigli. E le opportunità di tanto non mancheranno: la Conferenza dell’Avvocatura, quella sulla Giustizia e, non ultimo, il convegno sulle risorse che gli Ordini forensi minori stanno organizzando per il mese di novembre saranno le sedi più adatte per enunciare, ascoltare, proporre, confrontare e riflettere.