La Lapet sul piede di guerra
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Nella riforma delle professioni non sono ammesse nuove riserve
“Non
permetteremo nella maniera più assoluta l’introduzione di
nuove riserve”. Roberto Falcone,
presidente nazionale della Lapet, ribadisce ancora una
volta il consenso dell’associazione nazionale dei tributaristi alle proposte
discusse ieri, martedì 18 settembre 2007, dal comitato restretto per la riforma
delle professioni. Ma non è affatto disposto ad
accettare che il provvedimento arrivi in commissione la prossima settimana con
la previsione di nuove riserve. “Siamo convinti – commenta Falcone – che il
relatore alla Camera del progetto di riforma delle
professioni, l’onorevole Pierluigi Mantini, non si riferisce al tentativo di
introdurre nuove riserve, ma alla necessità di fare una chiara distinzione tra
attività riservate e attività libere”. In questo caso la Lapet, pur ritenendo che le riserve sono da ridurre, è
d’accordo ad un eventuale distinguo tra attività libere e non, pur esistendo
già per legge. Ma non si può tollerare che mentre da una parte si tenta di
liberalizzare il mercato del lavoro riconoscendo le nuove professioni,
dall’altra si ingessa più di prima il settore con
l’introduzione di nuovi limiti e paletti. “Semmai –
precisa il presidente dell’associazione – è bene operare una distinzione tra
professionisti iscritti ad un’associazione e professionisti appartenenti ad un
albo. Non abbiamo infatti nulla in contrario alla
cosiddetta chiarezza dei rapporti con la clientela a cui fa spesso riferimento
l’onorevole Mantini. Il contribuente deve sapere esattamente se si rivolge ad
un tributarista piuttosto che ad un altro professionista. Pur
esercitando le rispettive competenze in forza di precise disposizioni di legge”.
Sulla previsione della laurea triennale per i tributaristi, la Lapet pensa che sia una presa d’atto della realtà. “I
nuovi iscritti dell’associazione – ribadisce il
presidente – hanno già questo titolo di studio. Chiaro è che bisognerà
prevedere una fase transitoria di adeguamento,
preservando la posizione di chi già possiede una consolidata esperienza nel
settore”. Per quel che attiene i tempi di attuazione
delle deleghe, a proposito delle quali l’associazione condivide la riduzione, la Lapet è stata chiara sin dall’inizio e favorevole a questa
ipotesi. Così come per la possibilità di creare casse di
previdenza in cui far convergere professioni “affini”. L’associazione
sta già lavorando assiduamente al progetto di costituzione della cassa di
previdenza comune tra tributaristi e revisori
contabili, avviando contatti con professioni affini al fine di valutare una
possibile confluenza dei suoi iscritti nelle loro casse previdenziali.
“L’ipotesi – insiste il presidente Roberto Falcone – è già prevista dalla legge
243/2004 che ha dato la possibilità agli enti previdenziali di accorparsi tra
loro nonché includere altre categorie professionali
similari di nuova istituzione. Il nodo, chiaramente, resta il riconoscimento
delle nuove professioni. E ci auguriamo che diventi
realtà il più presto possibile”. Alleanza Nazionale, da parte
sua, chiederà oggi, in commissione
Giustizia, che venga consegnata al comitato dei nove
la relazione scritta sui principi generali indicati ieri dai relatori Mantini e
Chicchi, indispensabile per poter aprire ed intervenire nel dibattito che si
terrà la prossima settimana, considerato che gli interventi del comitato dei
nove, per regolamento, non sono oggetto di resoconto stenografico. Il confronto
della prossima settimana consentirà all’opposizione di far conoscere con
precisione i punti fermi e i paletti che intende porre come inderogabili
nell’affrontare la riforma delle professioni.
Non ha peli sulla lingua, Maria
Grazia Siliquini, responsabile di AN per le
professioni, poco prima della imminente seduta pomeridiana in commissione
giustizia. “Concluse le audizioni – ribadito - è
indispensabile ed opportuno che i relatori, a seguito della loro relazione sui
principi esposti solo oralmente, prendano atto delle singole posizioni
politiche prima di elaborare il testo da presentare in commissione”.