Vaccinarsi per scelta
Esperti, passaggio delicato ma è il momento di affrontarlo
Bimbi vaccinati non più per obbligo, ma per scelta consapevole da parte di mamma e papà. A invocare una rivoluzione nel settore sono gli esperti della Società italiana di pediatria (Sip), ieri a Milano per presentare il 63esimo Congresso nazionale Sip in programma a Pisa dal 26 al 29 settembre. "Si tratta sicuramente di un passaggio delicato, che tuttavia è giunto il momento di affrontare", spiega il past president della Sip, Giuseppe Saggese. E per mantenere alti i livelli di adesione alle vaccinazioni, gli specialisti propongono una 'ricetta' in 4 punti: totale gratuità dei vaccini raccomandati; programmi di informazione ai genitori; istituzione di una 'anagrafe vaccinale' e di un monitoraggio epidemiologico su infezioni ed effetti collaterali dei sieri; raccolta di un 'dissenso informato' firmato dalle famiglie che decidono di non vaccinare i propri figli. L'obbligatorietà delle vaccinazioni inserite in 'calendario' è stata utile, ma ha fatto il suo tempo, è convinta la Sip. "Oggi la situazione è profondamente cambiata - sottolinea Saggese - e i genitori sono ormai nelle condizioni di acquisire piena consapevolezza sul ruolo chiave dei vaccini nella salute dei bimbi". Ciò non significa tuttavia abbassare la guardia, precisa il medico, che invita tutti i professionisti della sanità pubblica, dal ministero alle Asl, e un lavoro di squadra. "Soprattutto fra i bimbi con malattie croniche - avverte infatti l'ex presidente Sip - il ricorso a certe vaccinazioni è ancora molto basso, e in certi casi non si va oltre il 10-11 per cento". E' il caso per esempio della vaccinazione contro l'influenza invernale, che i pediatri raccomandano a tutti i pazienti cronici fra i 6 mesi e i 18 anni e a tutti i bimbi sani tra i 2 e i 5 anni. La società caldeggia infine la creazione di una rete pediatrica integrata e permanente sull'impatto dell'influenza e delle sue complicanze, e la realizzazione di studi clinici sull'efficacia del vaccino nei bimbi.