Basta con le frammentazioni del processo Civile
di Fabio Sportelli (direttivo Federazione Triveneta Camere Civili)
Nei giorni 21 e 22 settembre si è tenuto a Viterbo il congresso straordinario dell’Unione Nazionale delle Camere Civili dal duplice titolo “L’Avvocatura Civile e la Sfida della Formazione; il Processo Civile: prospettive e rimedi per l’Unificazione dei Riti”. La massima assise dei civilisti ha inteso così porre al centro dell’attenzione e del dibattito, non solo degli addetti ai lavori e delle forze politiche, ma dell’intera opinione pubblica due temi cruciali che risulteranno di fondamentale importanza per il futuro stesso del Paese. Da un lato, infatti, la giustizia civile rappresenta una delle essenziali vie di realizzazione di una società dinamica in un ordinato Stato moderno ed esprime uno degli indicatori primari del funzionamento complessivo delle istituzioni pubbliche misurando il grado di affidabilità e di certezza dei rapporti giuridici. Sotto altro (ma non troppo dissimile) profilo, con la formazione forense l’Avvocatura intende farsi carico dell’ineludibile necessità, presente peraltro nel Dna di ogni legale, che questi sia in grado di offrire al proprio assistito la massima tutela e competenza e l’obbligo formativo continuo mira appunto ad assicurare nel tempo il livello qualitativo della prestazione. Più in particolare, quanto al processo civile, la sua attuale frammentazione in ben 26 diverse tipologie di riti appesantisce e rende estremamente complesso e macchinoso - anche a causa delle diverse e talvolta contraddittorie interpretazioni che vengono a sovrapporsi complicando ulteriormente la situazione - un procedimento che, ferme restando le necessarie garanzie e salvaguardie, dovrebbe invece essere quanto più possibile celere e snello ai fini di dare effettiva e concreta attuazione al principio costituzionale del giusto processo e quindi al diritto di ottenere una decisione equa in tempi ragionevoli. Di qui, un’evidente ed ineludibile necessità, non solo di riduzione e di semplificazione dei riti, ma anche di una loro tendenziale unificazione. Esigenza sulla quale i civilisti italiani hanno ancora una volta richiamato l’attenzione e la responsabilità di tutti gli operatori della giustizia e soprattutto delle forze politiche e del Governo, invitandoli a desistere da ulteriori ed inutili tentativi di interventi tampone emergenziali e ad impegnarsi invece in un razionale e complessivo disegno di riforma organica del processo civile, progetto al quale l’Avvocatura, parte essenziale ed inscindibile della giurisdizione, è pronta a dare lealmente il proprio fattivo ed insostituibile contributo. Anche per quanto riguarda le attività formative, i civilisti italiani si sono detti pronti a raccogliere una sfida che l’Unione è certa di poter assolvere tanto sul piano specifico dell’offerta di approfondimento e di aggiornamento, quanto su quello più generale di diffusione sul territorio, secondo le esigenze e le sensibilità locali, di attività di promozione culturale e scientifica in campo giuridico. Entrambi i temi congressuali hanno formato oggetto di due distinti documenti, approvati all’unanimità, che devono essere intesi, non solo come testimonianza del fecondo dibattito svoltosi, ma come rinnovo dell’impegno dei civilisti italiani all’assunzione in prima persona degli impegni e delle iniziative necessari per la tutela dei cittadini e per il rispetto del diritto ad un processo civile giusto e in tempi ragionevoli. Forte è stato altresì il richiamo, da parte di tutti gli intervenuti, dell’importanza e dell’attualità del messaggio che l’Avvocatura civilista ha inteso rinnovare con questa due giorni di lavori convocata mentre è ormai a tutti evidente la gravissimo situazione di crisi e il deficit di credibilità che affliggono il sistema-giustizia e mentre continuano ad essere messi in atto tentativi di marginalizzazione e di svilimento della funzione che l’avvocato è chiamata a svolgere in difesa dei diritti del cittadino. La rivendicazione orgogliosa di tale ruolo essenziale ed insostituibile e la riaffermazione della necessità di una sua difesa intransigente, nell’interesse di tutti, in un processo finalmente razionale ed efficiente sono il messaggio che l’Unione Nazionale delle Camere Civili ha voluto rinnovare in una sorta di ponte ideale verso quella Conferenza sulla Giustizia convocata per metà ottobre dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana, fondamentale appuntamento con il quale l’intera classe forense ribadirà solennemente e rilancerà strategicamente, assieme ad un percorso veramente riformatore onde pervenire ad un sistema giustizia più moderno ed efficiente, le proprie battaglie di libertà e di giustizia.