aa

l'opinione

Riconoscere le professioni

stampa

di Antonella Andreella (Presidente Altrinit)

Per noi il momento è a dir poco storico! Certo non è la prima volta che viene presentata una proposta di legge per riconoscere la nostra professione ma questa volta è diverso e la diversità nasce dal fatto che a sostenerla sono proprio i singoli traduttori e interpreti, iscritti ad associazioni di categoria e non iscritti a nessuna associazione di categoria, insomma è un sostegno che parte “dal basso” per così dire. L’associazione “Comitato Altrinit” è nata proprio sull’onda di questo forte impulso e ha proseguito su questa strada contando sulle proprie modeste forze. È un’associazione trasversale, quindi, che rappresenta i vari attori del settore, anche docenti e studenti hanno firmato. Siamo certi che questo sia un aspetto molto importante che non potrà essere ignorato dagli interlocutori istituzionali. Attualmente la nostra professione non è riconosciuta e questo fa sì che chiunque possa “fare” il traduttore e/o l’interprete senza “essere” traduttore e/o interprete. Il caso che sta alla base della sentenza 254 della Corte Costituzionale è solo un esempio dei danni che possono derivare da questo stato di cose. Non si può lasciare che sia la legge del mercato a disciplinare un settore così delicato, come purtroppo è accaduto sino a oggi. Purtroppo c’è molta disinformazione riguardo gli ordini professionali, troppo spesso considerati, erroneamente, come una minaccia da sconfiggere. Semplicemente, nel momento in cui lo Stato italiano riconosce che per svolgere una data professione è necessario possedere un titolo di studio specifico e determinate competenze deve pur stabilire un organo che registri i soggetti che questo titolo di studio e queste competenze li hanno, tutto qui. L’alternativa, ossia se lo Stato italiano smettesse di ritenere che per svolgere determinate professioni sono necessari titoli di studio e competenze specifiche, sarebbe il caos totale! Naturalmente per regolamentare una professione finora non riconosciuta è auspicabile quel buon senso che renda il riconoscimento e quindi l’istituzione del nostro ordine professionale un bene condiviso da tutti coloro che sono attivi e svolgono con serietà questa professione già da anni, ma è importante che si stabiliscano, per il futuro, titoli di studio e competenze necessari per essere traduttore e/o interprete. Desideriamo ringraziare l’On. Angela Napoli che non hai mai smesso di credere nella necessità del nostro riconoscimento e il Presidente della Commissione Cultura, On. Pietro Folena per l’attenzione dimostrata sin da subito verso la nostra categoria. Siamo molto fiduciosi e fermamente convinti che questa sia l’unica strada seria percorribile per tutelare chi dei nostri servizi si avvale.

 Il testo del pdl   

ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>