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l'opinione

Verso le cooperative tra professionisti

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Le cooperative tra professionisti che trovano finalmente riconoscimento nella proposta di legge Mantini-Chicchi sulla riforma delle professioni sono destinate a prendere piede in quanto consentono di competere meglio sul mercato. Lo ha affermato Roberto Orlandi, vicepresidente del Comitato unitario delle professioni (Cup), nel corso del convegno 'Professionisti in cooperativa' organizzato da Legacoop. “Il testo di legge – ha concluso Orlandi - va però modificato consentendo ai singoli Ordini professionali di scegliere se adottare o meno questo modello. Le esperienze positive, seppure non regolamentate, già riscontrate in materia non potranno che incoraggiare questo tipo di consorzio professionale. Ci stiamo adoperando perché il modello cooperativo trovi piena rappresentanza nella proposta di legge di riforma delle professioni in discussione al Parlamento”. Giuseppe Lupoi, coordinatore nazionale del Colap (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), ha da parte sua preso in considerazione le norme introdotte dal testo presentato dai deputati Pierluigi Mantini e Giuseppe Chicchi sulla riforma delle professioni: “Abbiamo già valutato positivamente nel suo insieme il documento. Occorrono però alcune correzioni necessarie per promuovere una reale sinergia duale fra ordini ed associazioni professionali e per snellire il testo da alcuni aspetti che non sono funzionali e che rischiano di rallentarne l’iter legislativo. In particolare occorre ripensare l’articolo 32 prevedendo la società tra professionisti (STP) come eccezione della norma che consente l’esercizio della professione in forma societaria, non l’inverso come appare ora”. Il presidente di Legacoop Giuliano Poletti, da parte sua ha sottolineato che “tutte le parti interessate hanno convenuto che le coop sono un modello adatto per esaltare le caratteristiche dell'attività professionale Ora - ha aggiunto Poletti - poiché l'iniziativa legislativa di riforma delle professioni si inquadra in un contesto di norma delega, c'è bisogno che la delega sia sufficientemente chiara sul ruolo che compete al modello cooperativo in modo che chi scriverà i decreti delegati non esca dai binari”. “Lo scopo generale – ha affermato a sua volta Pierluigi Mantini, relatore di maggioranza assieme a Giuseppe Chicchi della proposta di legge di riforma delle professioni della riforma delle professioni - è la promozione di tutte le forme societarie interprofessionali, sia per rispondere meglio alle sfide globali, sia per offrire nuovi servizi integrati. Nella fattispecie – ha continuato Mantini - ritengo che le cooperative siano uno dei modelli più aderenti per la crescita delle organizzazioni professionali perché esalta l'apporto personale anziché la remunerazione del capitale. È una caratteristica indispensabile nell'attuale economia della conoscenza basata sulla valorizzazione del capitale intellettuale. Lo sviluppo della disciplina societaria tra professionisti, comunque – ha concluso Mantini - è affidato con delega al governo in quanto materia complessa che richiede norme specifiche”.
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