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l'opinione

Siamo soddisfatti a metà

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La Lapet delusa dalla circolare dell’Antritust per l’assistenza fiscale ai lavoratori dipendenti.

“L’Antitrust avrebbe dovuto disattendere la legge 248 del 2005 sull’Assistenza fiscale, applicando per la prima volta in Italia le norme europee che conferiscono queste competenze alle Authortiy nazionali nel caso in cui le normative dei singoli Paesi siano in contrasto con il diritto comunitario. E non limitarsi a fare una segnalazione, auspicando una revisione dell'attuale normativa attraverso l’apertura al servizio di trasmissione e liquidazione del 730 al più ampio numero di soggetti qualificati, muniti di requisiti di qualificazione oggettivamente accertati, aumentando così anche le possibilità di scelta del lavoratore dipendente”. In questo modo Roberto Falcone, presidente nazionale della Lapet, dopo il bollettino numero 40 del 30 novembre scorso, in cui appunto – alle pagine 174 e 175 – l’Autorità garante del mercato e della concorrenza si esprime sulla normativa vigente in materia di assistenza fiscale ai lavoratori dipendenti. “È chiaro che l’Antitrust ha accolto la nostra segnalazione – commenta Falcone – del resto, dopo il nostro esposto dello scorso primo febbraio, abbiamo avuto riscontro da parte dell’Autorità già pochi giorni dopo, esattamente il 12 febbraio, con una nota della stessa Antitrust in cui venivamo informati della presa d’atto di tale nostro esposto, e dell’avvio di un’apposita istruttoria. Ma – prosegue il presidente della Lapet – ci aspettavamo più coraggio attraverso una risposta risolutiva e non una semplice segnalazione alle istituzioni. Anche perché è del tutto evidente pure nel parere che nel caso specifico la legge nazionale ha creato un oligopolio o, meglio, un duopolio, abilitando soltanto i dottori commercialisti e i consulenti del lavoro alla compilazione e all’invio dei modelli 730 prima riservati, in esclusivo monopolio, solo ai Caf. Tutto questo contrariamente a quanto previsto dal diritto e dalla giurisprudenza della Comunità europea”. Ovviamente, per la Lapet si tratta pur sempre di una vittoria. Anche se il presidente dei tributaristi si dice “soddisfatto a metà”. “Adesso – conclude Falcone – ci attendiamo che almeno il ministro delle Politiche comunitarie, Emma Bonino, alla quale abbiamo segnalato questa distorsione lo scorso 10 maggio, possa procedere rapidamente all’emanazione di un provvedimento legislativo urgente che includa i tributaristi tra i soggetti abilitati all’assistenza fiscale dei lavoratori dipendenti per porre fine ad un sistema iniquo che si perpetua da troppo tempo, con grave danno economico e professionale in capo agli esercenti la consulenza tributaria ingiustamente esclusi. Il tutto nell’interesse generale. Del resto, l’Antitrust, pur limitandosi ad una segnalazione, rende noto nel bollettino numero 40 del 30 novembre 2007, che addirittura nel 1999, il 4 novembre, era intervenuta per evidenziare le restrizioni della concorrenza determinate dall’attribuzione in esclusiva ai Centri di assistenza fiscale delle attività relative alla liquidazione del modello 730. E ribadisce che oggi tali restrizioni permangono, lanciando dunque un segnale chiaro: l’Antitrust decide di non disapplicare la normativa nazionale, ma le autorità italiane corrano al più presto ai ripari. Ed è per questo che la Lapet valuterà adesso insieme all’ufficio legale se in effetti l’Antitrust comunque avrebbe dovuto procedere alla richiesta di disapplicazione, non riuscendo a comprendere per quale motivo non l’abbia fatto limitandosi alla semplice segnalazione”
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