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l'opinione

Girotono di professionisti. 200 commercialisti sotto il ministero dell’Economia.

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L'avevano promesso e l'hanno fatto per davvero: questa mattina un girotondo ha idealmente circondato il ministero dell'Economia, per protestare contro la politica fiscale del governo Prodi e il grande fratello fiscale di Vincenzo Visco. Almeno in duecento rappresentanti dei commercialisti romani e cittadini hanno girato in tondo e intonato slogan in via XX Settembre a Roma, davanti alla sede del ministero del Tesoro guidati dai colonnelli di An. “È un girotondo – spiega Gianni Alemanno -  per manifestare contro la latitanza di Padoa - Schioppa e l'eccessivo slancio di Visco. Circondiamo il ministero con un girotondo, per ricordare a Visco che gli italiani non sono soltanto una partita Iva”. Ci sono Gasparri e La Russa, Cirielli, Meloni e Buontempo (An), ma anche i leghisti Filippi e Fugatti e gli azzurri Conte, Brancher e Gioacchino Alfano. “Protestiamo contro la politica del governo Prodi - spiega il capogruppo di An La Russa - credo che accanto all'attività parlamentare si debbano coinvolgere le categorie e l'opinione pubblica in queste iniziative”. E non sarà l'unica scelta di piazza, aggiunge, visto che già domani a Milano Alleanza nazionale protesterà contro la politica sull'immigrazione dell'esecutivo. Fra cori contro il premier e manifesti anti-Visco, spuntano fuori alcuni computer, di fronte al ministero, per criticare il pagamento telematico delle imposte: F24 on-line, no grazie, è lo slogan. “Obbligare a pagare per via telematica - dice La Russa - è un modo di complicare la vita agli italiani”. "L'Ulivo è il governo delle tasse - attacca Gasparri - siamo in piazza per dire no alle tasse e per rivendicare la guida dell'Italia, che abbiamo governato diminuendo la pressione fiscale. Siamo in piazza come vogliono i nostri elettori - difende la scelta di manifestare il deputato di An – per accelerare la caduta di Prodi, contro la pervasività del grande fratello fiscale, contro il decreto Bersani-Visco e contro la Finanziaria, che minaccia i pensionati e altre categorie". Megafono in mano, Alemanno scioglie dopo un'oretta la manifestazione, l'appuntamento è al prossimo girotondo. Lorenzo Cesa ha criticato a nome dell'Udc la scelta girotondina di An e il partito di Fini ha risposto a suon di comunicati stampa. "L'On. Cesa è malinformato – ha affermato Alemanno - perché la riuscita manifestazione davanti al Ministero dell'Economia, non è stata indetta contro la Finanziaria, ma contro il Grande fratello fiscale voluto dal decreto Visco-Bersani, che dal primo ottobre comincerà ad opprimere, con il pagamento delle imposte per via telematica, tutti i contribuenti ed i professionisti con partita Iva. Tanto è vero - ha proseguito Alemanno - che alla manifestazione di oggi non hanno partecipato solo rappresentanti politici, ma anche numerosi professionisti, tra cui una folta schiera di commercialisti".  Critico  anche il capogruppo di An al Senato Altero Matteoli: "L'amico Cesa – ha detto - dovrebbe riflettere sul fatto che non ha senso chiedersi se protestare civilmente contro il decreto Bersani sia utile o inutile, semplicemente perché è necessario far sentire la protesta degli elettori di centrodestra, tra cui anche quelli dell'Udc, nei confronti del governo di sinistra. Protestare non è solo doveroso ma serve a tranquillizzare gli italiani sulla battaglia che faremo contro una finanziaria che si profila iniqua ed inaccettabile".  Dello stesso tenore le accuse di Italo Bocchino: "Del tutto inutile è la dichiarazione dell'amico Cesa sulla manifestazione di AN, FI e Lega. Legittimo non partecipare, inutile fare come la volpe con l'uva dopo il successo della iniziativa che, ne sono certo, incontra anche il consenso di molti elettori Udc".  

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