Medicina d’urgenza: scuole al via
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che fissa standard e requisiti minimi
Il Simeu ha avuto partita vinta: finalmente è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (G.U. n˚48 del 26 febbraio 2008) il decreto sugli standard e requisiti minimi che le Università devono possedere per attivare la Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Grande soddisfazione per la Simeu che per anni si è spesa per sensibilizzare istituzioni ed opinione pubblica sulla necessità di istituire un percorso formativo specialistico per i medici che lavorano nei Pronto Soccorso, nelle Medicine d’Urgenza, nell’Emergenza Territoriale. Per il presidente Simeu Anna Maria Ferrari è il raggiungimento di un traguardo che in tanti momenti era sembrato quasi irraggiungibile: «Si tratta di un cammino iniziato tanti anni fa – ha detto –, sulla scorta di percorsi già standardizzati in molti altri paesi occidentali; sulla nostra strada abbiamo trovato forti correnti contrarie, animate da spinte corporative, ma abbiamo anche trovato istituzioni sensibili, che hanno capito perfettamente la rilevanza di un percorso formativo garantito per il settore dell’emergenza urgenza, uno degli assi portanti del SSN. La trasversalità politica dei passaggi legislativi ( svariati passaggi al Consiglio Superiore di Sanità, Decreto Moratti – GU 23 maggio 2006, Decreto Mussi – GU 26 febbraio 2008) sta a dimostrare che la necessità di attivare questa Scuola è stata convintamente condivisa. Così come è stata condivisa dalla maggioranza delle sigle sindacali mediche che nella recente mobilitazione promossa dalla Simeu, hanno firmato un appello in favore dell’attivazione della Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza Urgenza. Ora tocca alle singole Università – ha aggiunto Anna Maria Ferrari - avviare le procedure di attivazione. Oltre venti sedi universitarie hanno firmato il nostro appello e si sono dichiarate pronte a partire. Anche in questa fase la Simeu è chiamata a spendersi su più fronti: stimolare altre sedi universitarie affinché si attivino per richiedere l’attivazione della scuola, pianificare la partecipazione delle Strutture di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza alle reti formative, chiedere percorsi normativi di riconoscimento di carriera per chi già lavora nell’emergenza. Un punto cruciale sarà rappresentato dal numero di contratti di formazione che nel prossimo anno accademico potranno essere destinati alla Scuola. Chiederemo – assicura la responsabile del Simeu -anche alle Regioni di contribuire ad elevare questo numero, per rendere sempre meno precario il turn over dei medici dell’emergenza, che sta superando i limiti della sostenibilità. Non vogliamo – conclude Anna Maria Ferrari - proprio oggi rovinarci la festa, ma alcune parole vanno spese sulla sofferenza dei Pronto Soccorso, travolti da una domanda veramente eccessiva rispetto alle proprie forze e strutture, sfiniti dalla mancanza di posti letto su cui ricoverare, troppe volte esposti alla gogna mediatica, a scontare soprattutto deficit di sistema. L’emergenza urgenza ha bisogno di riorganizzazione strutturale, organizzativa, normativa, in una parola ha bisogno di cure. Chiediamo alle Regioni ed al futuro Governo del Paese di raccogliere questo allarme che non potrà rimanere inascoltato per molto altro tempo».