Le politiche di aprile ultima spiaggia per le professioni
di Amos Giardino (Presidente Cup prov. Torino)
Il voto del 13 aprile sarà determinante per il futuro delle Professioni intellettuali. Nel passato biennio la situazione si è aggravata ed ha visto le professioni intellettuali nel mirino delle lobby confindustriali, l’attacco al sistema ordinistico è l’obiettivo primario dei forti poteri economici. Il sistema industriale italiano, soffre di una grave crisi a causa della competitività con i mercati esteri, i costi del lavoro sono ormai altissimi per gli alti costi energetici e finanziari, la recessione e la globalizzazione industriale ha portato gli investimenti industriali nei cosiddetti “paesi emergenti”, in Italia gli addetti all’industria manifatturiera sono ridotti a 1.300.000, mentre negli ultimi 10 anni il numero di professionisti è raddoppiato raggiungendo i 2.350.000 iscritti agli Ordini e Collegi Professionali. L’unico settore economico portante della nostra economia fa capo alle professioni intellettuali e vale il 13% del PIL. Smantellare il sistema ordinistico declassando le prestazioni professionali a “servizi”, porterà all’abolizione delle funzioni di tutela della collettività e degli interessi generali costituzionalmente previste in capo ad Ordini e Collegi, liberando la strada alle grandi multinazionali del capitale che potranno creare un loro oligopolio delle attività professionali. Al Congresso nazionale di Confindustria del 2006 in periodo preelettorale è stato presentato uno studio che imputava ai “servizi” un costo nella produzione industriale pari al 6% del fatturato delle imprese, la soluzione proposta era stata presentata in una slide che recitava testualmente quanto scritto dal Ministro Bersani nel suo decreto sulle liberalizzazioni. Nella prima lista dei Ministri del Presidente Prodi non compariva il nome “Bersani” è apparso all’improvviso dopo il colloquio tra il Presidente di Confindustria e il Presidente del Consiglio. La casualità ha voluto che in una notte romana del giugno del 2006 proprio dal Ministro Bersani partisse il più grave attacco alle professioni intellettuali della storia. Le candidature di alti esponenti di Confindustria e del Cna, unitamente al decalogo di Montezemolo e all’esclusione dalle liste del Pd dei referenti storici delle professioni quali: gli Onorevoli Mantini, Chicchi e Battafarano danno un segnale molto preoccupante ai professionisti. Confindustria ritiene oneroso il costo delle prestazioni professionali e mira ad eliminare il valore legale del titolo di studio e i requisiti necessari per l’esercizio delle Professioni Intellettuali. L’ultimo atto nell’attacco al sistema ordinistico è stato portato a termine il 27 febbraio scorso a Camere sciolte dal Ministro delle politiche comunitarie Emma Bonino che con un decreto interministeriale ha riconosciuto le associazioni che potranno rilasciare gli “Attestati di Competenza” e contestualmente, insieme al Ministro Livia Turco, ha impedito l’emanazione del decreto attuativo della legge 43/2006 per l’istituzione degli ordini delle 22 professioni sanitarie non mediche, facendone scadere i termini della delega. Ci si chiede, le associazioni che ruolo hanno nell’economia nazionale? Le associazioni sono il cavallo di troia per consentire alle grandi associazioni confindustriali l’istituzione di un oligopolio di mercato, attraverso il rilascio degli attestati di competenza ai propri iscritti.