Mantini risponde ai professionisti: il tavolo dei volenterosi è velleitario.
Ha stretto la mano a Gianfranco Fini "in qualità di relatore della proposta di legge sul riordino delle professioni" e ha preso parte - pur criticando "la strumentalizzazione della destra" - alla manifestazione contro il decreto Bersani e la Finanziaria da parte delle categorie di riferimento: "Perché io il dialogo con il mondo professionale lo voglio mantenere". A parlare è Pierluigi Mantini, responsabile per le libere professioni della Margherita, uno degli uomini più bipartisan del Parlamento italiano. Ma anche uno dei più accaniti oppositori del tavolo dei volenterosi che sta per naufragare per volontà soprattutto del gruppo dirigente del centrosinistra. Non è una contraddizione protestare accanto a Fini e alle categorie professionali e poi opporsi a un progetto che punta a un risultato condiviso sul tema della Finanziaria? "No - è la risposta secca del deputato dell’Unione - il confronto ci deve essere sì, ma solo nelle sedi istituzionali. Il tavolo non è altro che un tentativo velleitario ipocrita e ambiguo perché fatto da singoli volenterosi. Mentre io sono per il metodo ordinario di fare le riforme ricercando punti d'intesa". È quello che prova a fare, ricorda, in sede di osservatorio parlamentare per il turismo, di cui è presidente. Un organismo bipartisan, spiega, "di cui fanno parte 140 iscritti" e che per martedì prossimo ha in calendario un convegno sulla Finanziaria che sarà chiuso da Francesco Rutelli. Tra le altre cose si parlerà anche di tassa sul soggiorno (inserita nella manovra di bilancio), "punto sul quale dovremo cercare un accordo anche con le categorie interessate". Cambiandola? L'orientamento - fa capire Mantini - è quello di modificarne il segno e trasformarla in un contribuito per i servizi turistici offerti dalle città. Una proposta che potrebbe nascere proprio dall'osservatorio parlamentare per il turismo. "Quella sì è una sede istituzionale. In tutti i luoghi parlamentari il confronto è benvenuto, ma non sul tavolo dei volenterosi", conclude Mantini.