Caro Mantini...
avv. Andrea Pasqualin. V.Presidente Oua
Quale vicepresidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana desidero fare alcune puntualizzazioni in merito alle dichiarazioni rilasciate dall'On. Mantini e pubblicate oggi da Mondoprofessioni. Prendo atto con piacere che anche l'On. Mantini (unico politico, a quanto risulta) prende posizione contro le offensive dichiarazioni rese dal Presidente Prodi a El Pais riguardo ai professionisti italiani. I quali sono, come l'On. Mantini, assolutamente e da tempo persuasi della necessità che si dia significativo impulso al processo di modernizzazione delle professioni e degli ordini. Non posso non ricordare, peraltro, che questo processo, anche con riferimento agli ordini, è in atto da tempo, stimolato dalle nuove funzioni che lo Stato ha loro attribuito, ad esempio rendendoli (è il caso degli ordini forensi) gestori del sistema delle difese d'ufficio, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel patrocinio per i non abbienti, costituendo i consigli dell'ordine territoriali quali sportelli per l'informazione e la consulenza per l'accesso a tali servizi. Funzioni che gli ordini stanno svolgendo con grande impegno, di risorse umane e finanziarie, e che li ha resi vieppiù consapevoli della loro funzione pubblicistica, (anche) di tutori del diritto dei cittadini ad un corretto e soddisfacente esercizio dell'attività professionale. Proprio per questa consapevolezza, che si accompagna a quella di doversi ancora particolarmente impegnare nell'assistenza e nel promuovimento della crescita professionale e deontologica degli iscritti, non posso condividere il giudizio dell'On. Mantini sui provvedimenti in materia di professioni contenuti nella legge Bersani. Essi infatti, come troppe volte ormai si è detto, sono inutili e dannosi: sia per le professioni, tra l'altro perché, intervenendo in modo del tutto disorganico, aprono vuoti nel tessuto della loro disciplina senza preoccuparsi di colmarli (un esempio per tutti: la libertà di pubblicizzare specializzazioni che per gli avvocati non esistono, in quanto non sono ancora disciplinate); sia per il cittadino comune (a favore del quale essi avrebbero dovuto andare, secondo l'ingannevole messaggio che li ha accompagnati), che - per fare qualche esempio - non ha certo il potere contrattuale di convenire patti di quota lite a sé favorevoli, così come non è in grado di distinguere la pubblicità veridica da quella che non lo è, con i gravi pericoli facilmente immaginabili. Altri e ben diversi sono i soggetti favoriti dagli interventi in questione, come è ormai di pubblico dominio. Non è dunque vero quanto sostiene l'On. Mantini e cioè che gli Ordini siano favorevoli agli interventi di Bersani. Vero è che non vi sono preclusioni a farsi carico di innovazioni ed aperture in campo tariffario, pubblicitario e di modelli di esercizio professionale, come è detto a chiare lettere nelle mozioni conclusive della recente sessione romana del Congresso Nazionale Forense, ma sempre con attenzione alla specificità delle professioni, che non sono imprese e non possono essere ad esse assimilate, e sulla base di un dialogo e di un confronto aperti, che è proprio quello che finora è mancato e non certo per volontà dei professionisti. Con i miei migliori e più cordiali saluti.