Pensieri , parole ed opere
di Walter Pompeo *
Dopo la presentazione da parte del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella delle Linee programmatiche del proprio Dicastero alla Seconda Commissione permanente di Palazzo Madama e la esternazione del progetto di revisionare la geografia giudiziaria del Paese sopprimendo ben 38 Tribunali , gli Ordini istituiti presso i Tribunali di ridotte dimensioni sono entrati, per l ' ennesima volta in questi ultimi tempi , nuovamente in allarme : è riapparso il pericolo di vedere scomparire tanti Uffici giudiziari, di vederli fagocitati dai presidi vicini, di metropolizzare la giurisdizione, di desertificare ulteriormente il territorio . Sarà vero? Ma è possibile che il neo Governo dalle tante anime voglia davvero cimentarsi in un'impresa così complessa senza munirsi degli strumenti adeguati? È credibile che il buon Mastella intenda in effetti smantellare un reticolo giudiziario forte di 165 presidi circondariali, privare 38 circoscrizioni del più importante Ufficio pubblico statale presente sul territorio, lasciare vaste zone d ' Italia, magari contrassegnate da virulenta criminalità, prive della Procura della Repubblica e della Polizia giudiziaria? Ma no che non è credibile ! Figuriamoci se Prodi & C. potrebbero mai gettare alle ortiche milioni di voti, proprio in questi tempi in cui con 25.000 suffragi si conquista Palazzo Chigi ! Così , dopo le auguste esternazioni alle Commissioni Giustizia dei due rami del Parlamento, autorevoli ( e non ) esponenti della maggioranza governativa di turno si sono sbracciati un pò dappertutto, ma principalmente nelle sedi minori e nei colloqui che stuoli di angosciati ed ansimanti sindaci, presidenti, politici e politicanti si sono affrettati a richiedere, per rassicurare tutti: nessuno si preoccupi, neanche il Consiglio comunale di Mondovì, è solo uno dei tanti progetti di cui si discuterà, non è nell'agenda del Governo, ci sono mille altri problemi assai più importanti da risolvere , nessuna sede verrà mai soppressa, come potremmo fare a meno del Procuratore di Montepulciano (la evocazione di questa amena , ed efficiente , sede è del Ministro)? vedrete , aumenteremo l'organico di Larino da 6 a 14 magistrati , perché privare la diocesi di Caltagirone della sua roccaforte giudiziaria? "Revisione della geografia giudiziaria: sì, ma il nostro Tribunale rimane!" titolava tronfio e trionfante il giornale locale. "Non se ne fa nulla" , rientrava soddisfatto e rassicurato il Parlamentare dall'incontro romano con il Sottosegretario. Parole, parole, parole e ancora parole. Flatus vocis. Ma tutt'altro, consentitemi, è la presentazione al Parlamento delle Linee programmatiche del Ministro della Giustizia, documento, e atto, politico consacrato, conservato e custodito al Senato ed alla Camera! E che lassù qualcuno opera è dimostrato da altra iniziativa di via Arenula, fino ad oggi passata in sordina ma che non è sfuggita a chi crede nella Giustizia nel Territorio e nella necessità di affrontare il problema dei piccoli Tribunali in maniera attenta e responsabile. Prima che le ferie agostane intervenissero a sedare temporaneamente gli animi di tutti, il Sottosegretario alla Giustizia cons. Daniela Melchiorre, "giovane e battagliera", insediava una Commissione ministeriale per la giustizia minorile al dichiarato , e meritorio , fine di unificare le competenze giurisdizionali e giudiziarie in materia di persone, stato e famiglia. E, a distanza di poco tempo, il 3 agosto, un disegno di legge filogovernativo sulla materia veniva prontamente depositato alla Camera dei deputati ( ancora oggi il testo non è disponibile ) . Se vado a riguardare quello che nel corso della precedente Legislatura si è fatto sullo scottante argomento, non posso non ricordare il Disegno di legge dell'allora opposizione che prevedeva la concentrazione di tutte le competenze de quibus nelle mani dei Giudici della famiglia che, ahimè, avrebbero giurisdetto solamente presso 56 Tribunali in tutt'Italia , lasciando gli altri 109 privi delle importanti competenze che, al contempo, gli sarebbero state sottratte. Per carità, nulla da ridire sull'encomiabile scopo di accorpare competenze disperse qua e là, ma molto, davvero molto da dire sul non altrettanto encomiabile risultato di allontanare ulteriormente la Giustizia dal territorio e sottrarre a Tribunali di piccole e medie dimensioni una consistente parte dei fascicoli, oggi, e dei Magistrati, domani. E se Il Sole 24 Ore ritorna con la sua prima pagina dell'inserto speciale e con due prestigiose firme sull'argomento, questa volta citando nomi e cognomi, è certamente perché è davvero giunto il momento delle opere e non è più il tempo delle parole, delle rassicurazioni insincere, delle ciance, del fumo negli occhi, delle pacche sulle spalle. E che ben venga la revisione se deve venire, perché l ' Avvocatura è pronta ad un serio e costruttivo confronto da avviare dopo avere cancellato un odioso e indimostrato teorema: piccolo = inefficiente = troppo costoso = inutile = da sopprimere. Non è così. Premesso che gli atti di recenti e meno recenti convegni, congressi, conferenze ed incontri dimostrano in maniera incontestabile che l'unica pregiudiziale che gli Avvocati pongono alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie è quella conoscitiva ( non è consentito orbare il Paese di importanti ed efficienti presidi se prima non ne sia dimostrata la inutilità ), giova qui riferire che il primo serio studio sulla redditività delle risorse economiche investite negli Uffici giudiziari, uno studio svolto dall'Avvocatura piemontese guidata dall'infaticabile Marco da Verbania ( al secolo avv. Marco Ubertini , responsabile del Centro studi dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana ), è giunto alla conclusione che non esiste una seria e significativa differenza, in termini quantomeno quantitativi, a parità di investimenti, tra il prodotto giudiziario dei piccoli Tribunali e quello delle più grandi sedi e che, in alcuni casi, è registrabile il sorpasso del primo sul secondo. Se questa è la realtà delle cose, se è vero come è vero che per l'Europa, dove la Giustizia italiana è tenuta sott'occhio, rectius nel mirino, sono i piccoli Tribunali ad avvicinarsi di più agli standard di efficienza continentali, e se è vero come è vero che tanti piccoli Tribunali del Belpaese hanno performance di funzionalità e di efficienza assai superiori ad elefantiache sedi, se è vero come è vero che il Tribunale, e la Procura della Repubblica che immancabilmente lo accompagna, rappresentano un baluardo di legalità ed un valore per le comunità di riferimento, allora occorre convenire con chi sostiene : revisione, sì, anche subito, ma ad una condizione. Prima di sopprimere e di adoperare la mannaia, verifichiamo se davvero questi piccoli Tribunali costituiscano un inutile spreco per l ' Erario e, se del caso, proviamo a sostenerli ampliandone il circondario, come il Legislatore ha operato con la legge sui Tribunali metropolitani i quali, peraltro, hanno poi ringraziato. E, soprattutto, avviamo un confronto con i soggetti della Giurisdizione, con la responsabile Avvocatura e con le Amministrazioni locali perché non è certamente con i decreti legge di tarda notte e con i provvedimenti inaudita altera parte che alcun Governo può pensare di mutilare, in maniera condivisa, un reticolo giudiziario importante al quale non è certamente addebitabile la rovinosa crisi della Giustizia alla quale stiamo assistendo. Noi, in modo serio e responsabile, siamo pronti ad offrire il nostro civico contributo.
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Presidente del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori
Presidente dell'Ordine
degli Avvocati di Caltagirone